18/01/2023, ore 18.16, da https://www.youtube.com/c/RadioRadioTV/videos
18/01/2023, ore 18.15, da https://www.italiaatavola.net/
18/01/2023, ore 18.13, da https://www.cylex-italia.it/milano/insomnia-pub-karaoke-10974373.html Ancora un'oretta per vdere se vado a posto almeno sufficientemente col pancino per andare a Milano
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18/01/2023, ore 18.13, da https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/denaro-polemiche-trattativa/
L'ombra della trattativa sull'arresto di Messina Denaro: il governo respinge l'ipotesi. I punti oscuri
L'intervista di Baiardo ha aperto le porte alla possibilità di un altro capitolo nella trattativa Stato-mafia. Piantedosi: "Operazione limpida, nessun retroscena". Ma l'Osapp avverte: "Malattia nota, non è da escludere l'accordo"
"La cattura di Matteo Messina Denaro non è al centro di nessuna trattativa o patto inconfessabile". Ne sono sicuri gli esponenti della maggioranza di governo, che nel caso del boss catturato dopo oltre trent'anni di latitanza vedono solo un'indagine complessa giunta a una conclusione positiva. Anche la procura di Palermo che ha indagato a fondo e portato all'arresto, scansa le insinuazioni. Nessun accordo segreto tra lo Stato e la mafia dunque e su questo anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha voluto tenere il punto, tirato dentro il caso anche la questione delle intercettazioni, in virtù dell'annunciata riforma prevista dal governo che mira a limitarne fortemente l'uso. Ma su cui il governo non molla. "Non sarà mai abbastanza ribadito che non vi saranno riforme che toccheranno le intercettazioni su mafia e terrorismo", ha detto il Guardasigilli riferendo al Senato, dove ha confermato che la riforma riguarderà solo "le intercettazioni giudiziarie che coinvolgono persone che non sono né imputate né indagate".
Le rivelazioni e le ombre
Sospetti e illazioni seguite a un'intervista rilasciata alcuni mesi fa da Salvatore Baiardo, già prestanome e factotum dei fratelli Graviano, Giuseppe e Filippo, per il quale una "trattativa" tra apparati dello Stato e il superlatitante starebbero alla base dell'arresto dell'ultimo "padrino". Inutile dire che il Parlamento è in fermento, con l'opposizione che chiama in causa il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, per "fare chiarezza, a cominciare da annunci che davano il latitante malato e pronto alla resa". Ma anche nella maggioranza - come è il caso di Fdi - si chiede che il ministro riferisca in Aula per sgomberare il campo da ogni opacità.
Al di là delle speculazioni, la questione merita davvero un'analisi approfondita. In virtù anche del fatto che nell'intevista rilasciata a La 7, il collaboratore di giustizia - fu lui il primo a raccontare dei legami tra la famiglia dei Graviano con Berlusconi e Dell'Utri, poi sostenuta anche da altri pentiti come Nino Giuffrè - dice chiaramente che "l'unica sua speranza, e me lo auguro anche io per loro, è che venga abrogato l'ergastolo ostativo e che comincino a godersi la famiglia, i figli". Per poi asnocciolare la profezia. "E magari chi lo sa che avremo un regalino. Magari presumiamo che un Matteo Messina Denaro sia molto malato - ha detto intervistato a 'Non è l'arena' del 4 novembre -, che faccia una trattativa lui stesso per consegnarsi e fare un arresto clamoroso, e magari arrestando lui esce qualcuno che ha l'ergastolo ostativo senza che ci sia clamore... Sarebbe un fiore all'occhiello".
Il nodo del carcere ostativo
Insomma, i fratelli Graviano avrebbero qualcosa da guadagnare da questa nuova "trattativa". Ma che in realtà per Baiardo sarebbe sempre la stessa, "non è mai finita", dice infatti. Il carcere ostativo, che prevede l'impossibilità di accedere a benefici di legge, quali pene alternative e benefici per chi non si pente, torna quindi in auge anche per le restrizioni, portate fino all'estremo, tanto da sollevare i dubbi da parte dell'Unione europea e di chi considera inaccettabile un tale livello di compressione dei diritti delle persone. In qualunque caso, anche qualora si tratti di mafiosi. L'attuale governo ha dichiarato di voler mantenere l'ergastolo ostativo, ma a decidere sarà la Cassazione, a cui la Corte costituzionale ha restituito gli atti perché valuti se le sue osservazioni sulla illegittimità costituzionale siano state superate dalla nuova disciplina introdotta dall'attuale esecutivo.
A buttare nuovamente la palla in campo è il sindacato della polizia penitenziaria Osapp, che in un comunicato scrive che "le sue condizioni di salute (di Messina Denaro ndr) erano note. Non è da escludere che il suo arresto sia stato concordato". Insomma, qualche zona d'ombra rimane. Per l'Osapp sono "due le ipotesi: la garanzia di una revisione del 41 bis che comunque la premier Meloni ha smentito - e ne prendiamo atto - oppure la possibilità che nelle prossime settimane, possa scegliere di collaborare". Del resto, puntualizza il sindacato, "la trattativa Stato-mafia così come l'abbiamo conosciuta negli anni Novanta non è un'invenzione di nessuno. È agli atti di magistrati".
Il governo: nessun retroscena
Ma il ministro dell'Interno, intervistato dal Corriere della Sera precisa che l'arresto dell'ex superlatitante è "un risultato limpido, senza retroscena. Chi cerca di banalizzarlo e minimizzarlo, di metterlo in dubbio, di mortificarlo, fa un grave errore commesso in malafede". E rivendica la fermezza del governo attuale nel difendere l'ergastolo ostativo: "Una scelta giusta e chiara contro la mafia".
"Se non si trova niente nel covo è più di una resa"
Ma se così realmente sarà dipenderà anche da quanti e quali documenti emergeranno dal covo di U Siccu, attualmente sottoposto a perquisizione e verifiche tecniche per trovare eventuali intercapedini o nascondigli. A puntare il riflettore su questo aspetto è Luigi Li Gotti, avvocato che si è occupato delle stragi di mafia e legale di diversi pentiti, tra cui Buscetta e Brusca. Il difensore aspetta di "vedere cosa esce dalla perquisizione all'interno del suo covo: se gli investigatori non trovano nulla - afferma -, allora è un covo che è stato ripulito già prima di una resa. Ecco, in quel caso direi che è stata più una resa". In effetti, ad ora, non sembra che nell'appartamento nel quale avrebbe vissuto almeno negli ultimi sei mesi Messina Denaro siano stati trovati documenti importanti.
Poca roba: non l'archivio di materiale documentale conservato nel covo mai perquisito dopo la cattura di Totò Riina, né carte sulle attività illecite dell'ultimo "padrino" di Cosa Nostra. Ma solo le cartelle cliniche legate alla sua patologia e un'agenda dalla quale però starebbero emergendo dettagli interessanti. Gli inquirenti ipotizzano che il boss avesse un secondo appartamento nel quale conservasse il materiale più scottante.
18/01/2023, ore 18.12,
18/01/2023, ore 18.10, da https://streethawk1970seregno.tumblr.com/
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“Sempre vogliamo dal destino, dagli altri, e anzitutto da noi stessi qualcosa di diverso da ciò che “è”. Se dovessi formulare diversamente e positivamente, direi che l'accettazione fiduciosa di tutto ciò che ci avviene e di tutto ciò che ci appare quale fallimento, manchevolezza, insomma qualcosa di negativo, come la parte assegnataci da Dio e il senso di essa, la fiduciosa accettazione di tutto questo, è l'unica via che ci porti alla liberazione, che ci affranchi da falsa costrizione e ci conduca a uniformarci alla vera volontà di Dio, che consiste appunto in ciò che “è”, da cui nulla è da escludere, che la comprendiamo o no, nella nostra - che dobbiamo sempre riconoscere - presuntuosa ignoranza.”
Ernst Bernhard (1896-1965), I Ching di Ernst Bernhard, 2015.
Bernhard fu il primo psicologo in Italia a portare l’opera di Jung
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“Non volevo essere più responsabile di questa società egoista e indifferente. Quando ho visto che il divario tra chi ha troppo e chi nulla era così grande, ho detto basta. I miei amici non mi hanno capito. Sono andati dai miei genitori e hanno detto: “Curatelo perché ha la depressione”. Risposi: “Curate questa società malata e guarirò anch’io.”
fratel Biagio Conte (1963-2023), missionario laico
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Il destino dei bugiardi è di non essere creduti neppure quando dicono la verità.
Aristotele
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Quando siamo troppo allegri, in realtà siamo infelici.
Quando parliamo troppo, in realtà siamo a disagio.
Quando urliamo, in realtà abbiamo paura.
In realtà, la realtà non è quasi mai come appare.
Virginia Woolf
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18/01/2023, ore 18.10, da https://streethawk1970seregno.tumblr.com/
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