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- Ore 09:05 Ftse Mib in picchiata: -6% con le banche. Crolla la produzione industriale in Germania anche prima dei dazi Usa
- Ore 07:30 Europa attesa in profondo rosso. Goldman Sachs alza la probabilità di recessione in Usa al 45%
È una vera e propria ecatombe. I principali indici azionari europei continuano a crollare mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non ha mostrato alcun segno di arretramento rispetto ai suoi piani tariffari. Con il rischio di recessione in aumento la Fed potrebbe tagliare i tassi di interesse già a maggio.
L’indice Ftse Mib crolla per il terzo giorno consecutivo (-3,6% il 3 aprile e -6,5% il 4 aprile) del 6,24% a 32.468 punti, sui minimi del 14 agosto 2024, con Banca Mediolanum, Bper Banca, Popolare di Sondrio, Unipol e Leonardo ancora sospese con un calo teorico di oltre il 7%. Le uniche azioni che perdono meno sono le utilities e Diasorin. Lo spread Btp/Bund balza a 131 punti base e il rendimento del Btp 10 anni scende al 3,75% (al 3,94% quello del Treasury Usa 10 anni).
Fed vista tagliare i tassi già a maggio
«Quel che conta è rilevare i fatti, che ad oggi, vedono una tariffa generale del 10% nei confronti di ciascun Paese del mondo, in aggiunta ad una tariffa del 25% per i produttori di auto che esportano negli Usa, più tutta una serie di tariffe reciproche al 50%, il che significa che se un Paese applica su un determinato bene, un dazio del 20%, gli Usa, su quel medesimo bene importato da quel Paese, applicheranno un dazio del 10%», afferma Saverio Berlinzani, analista senior di ActivTrades.
Possibile fuga di capitali dagli Usa e dal dollaro
A prima vista una dirompente applicazione di sanzioni verso chi in questi anni, avrebbe approfittato del silenzio assenso degli Usa, in assenza di qualsiasi protesta. «E così gli elettori Usa hanno scelto un uomo di rottura, che ha promesso la riduzione del deficit commerciale, e del debito pubblico, due spine nel fianco insostenibili nel medio termine, come peraltro hanno più volte ribadito i funzionari della Fed», continua Berlinzani. Certamente la Fed potrebbe tagliare il costo del denaro, ma potrebbero anche esserci una fuga di capitali dagli Usa e dal dollaro, non possiamo escluderlo a priori. Per ultimo, uno sguardo al vero obiettivo, secondo noi di Trump, che vuole reciprocità e dollaro debole, per aggiustare un deficit commerciale fuori controllo. Ci riuscirà?».
Ore 09:05 Ftse Mib in picchiata: -6% con le banche. Crolla la produzione industriale in Germania anche prima dei dazi Usa
È di nuovo panic selling sulle borse europee a causa dei dazi dell’amministrazione Trump. Il Dax perde il 7,3%, il Cac40 il 2,12%, il Ftse100 il 4,44% e il Ftse Mib il 6,42% a 34.358 punti con molti titoli, in particolare le banche, sospesi per scostamento di ribasso con perdite oltre il 10%. L'Unione Europea è pronta a difendersi con contromisure proporzionate e lavorerà con i partner a questo scopo, come ha detto il 6 aprile la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, dopo una telefonata con il primo ministro britannico, Keir Starmer, che incontrerà a Londra il 24 aprile.
Incontro a breve tra Meloni e Trump
La premier Giorgia Meloni, in un video messaggio al congresso della Lega, si è detta pronta a sostenere le imprese danneggiate dai dazi imposti da Trump. Secondo i media la presidente del Consiglio dovrebbe incontrare il presidente statunitense, Donald Trump, a Washington nella settimana del 14 aprile. Intanto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, da Cernobbio ha messo in guardia dall'imposizione di contro-dazi, dicendo che l'Italia punta a una «de-escalation» con gli Usa e ha chiesto all'Ue di consentire agli Stati membri di aumentare la spesa senza violare le regole di bilancio del blocco.
In Germania la produzione industriale a febbraio è andata peggio del previsto
L’euro resta in rialzo sul dollaro (+0,59% a 1,100) anche se in Germania la produzione industriale a febbraio è andata peggio del previsto, registrando una flessione congiunturale dell'1,3% rispetto ad attese per un calo dello 0,8%, dopo il +2% del mese precedente. L'export tedesco nello stesso mese è salito dell'1,8% (attese +1,5%) dopo un -2,5%. Dati che non scontano ancora i dazi imposti da Trump.
Lo spread sale a 119, le aste attese
Lo spread Btp/Bund sale a 119 punti base dopo che Fitch ha lasciato il rating dell'Italia invariato a BBB con un outlook positivo. La scorsa settimana il differenziale di rendimento Italia/Germania ha toccato una punta a 124 punti base, il massimo da metà gennaio. Per il primario europeo si apre una settimana in cui l'offerta è calcolata da Ifr intorno ai 22 miliardi di euro dopo i 27,2 miliardi della scorsa. Secondo Commerzbank potrebbero attivarsi sul segmento decennale Italia, Portogallo, Finlandia e forse anche Belgio. In serata il Tesoro comunica i dettagli relativi all'asta del Bot annuale in programma giovedì. L’8 aprile è, invece, atteso l'annuncio sul collocamento a medio-lungo di venerdì 11 aprile.
Blue chip milanesi quasi tutte sospese con le banche in caduta libera oltre -10%
Sul listino milanese Unicredit è sospeso con un teorico -10,86% Secondo gli ultimi aggiornamento Consob sulle partecipazioni rilevanti, al primo aprile Unicredit deteneva diritti di voto sul 5,266% di Generali (-4,96% teorico) dal 4,09% della precedente comunicazione.
- Leggi anche: Unicredit, ok Consob all’ops su Banco Bpm. Operazione al via dal 28 aprile
Institutional Shareholder Services (ISS), società leader nella consulenza in materia di governance, ha raccomandato agli investitori di Generali di votare per affidare all'amministratore delegato Philippe Donnet un altro mandato in occasione dell'assemblea generale del 24 aprile.
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Mentre alla scadenza per le adesioni all'opa lanciata da Banco Bpm (-14,4% teorico) su Anima (-4,21% a 6,48 euro), l'istituto di Piazza Meda ha superato la soglia dei due terzi del capitale della Sgr indicata per l'efficacia dell'offerta, arrivando a detenere circa il 90% del capitale. Sono state apportate all'opa oltre 221 milioni di azioni Anima, pari all'87,12% delle azioni oggetto dell'offerta e al 67,98% del capitale complessivo della società.
Quanto a Nexi (-7,6% teorico) Moody's ha confermato i rating long term corporate family a Ba1 e quello probability of default a Ba1-PD, migliorando l'outlook da stabile a positivo.
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La sfida al titolo attesa dalla Ferrari (-5,8% teorico) non si è concretizzata ancora una volta al Gran Premio del Giappone, con Charles Leclerc che ha concluso al quarto posto, Lewis Hamilton al settimo ed entrambi i piloti che si sono lamentati delle prestazioni della vettura.
- Leggi anche: Ferrari risponde ai dazi di Trump: aumenta i prezzi, ma target finanziari invariati. In borsa il titolo sale
Nel caso di Enel (-6,71% a 6,92 euro) si segnala che Citi ha tagliato il rating da buy a neutral (target price a 7,40 euro), invece Berenberg ha tagliato il target price su El.En da 13 a 11 euro (rating buy). Infine, ProSiebenSat.1 ha scelto gli advisor, tra cui Morgan Stanley, per difendersi dall'offerta lanciata dal gruppo italiano, Mfe.
Ore 07:30 Europa attesa in profondo rosso. Goldman Sachs alza la probabilità di recessione in Usa al 45%
Borse europee attese in netto calo in avvio di seduta. Il futures sull’Eurostoxx50 cade del 3,95% in scia alle borse asiatiche, crollate ulteriormente a causa dell’escalation della guerra commerciale globale innescata dall’annuncio di dazi generalizzati da parte del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, la scorsa settimana. Un sell-off generalizzato che ha fatto seguito alla sessione disastrosa a Wall Street di venerdì 4 aprile.
Si teme un lunedì nero, come quello del 1987
Anche i futures sugli indici azionari statunitensi scendono (-2,58% quello sul Dow Jones e -3,29% quello sull’S&P500), alimentando i timori che i mercati possano assistere a un altro lunedì nero, come quello del 1987 quando i mercati di tutto il mondo crollarono. I dazi annunciati da Donald Trump il 2 aprile includono un'imposta generale del 10% su tutte le importazioni, insieme a tariffe più elevate, fino al 49%, su alcune nazioni. La Cina si trova ora a dover affrontare dazi combinati del 54%, considerando anche quelli già esistenti del 20%. Pechino ha già risposto con una tariffa del 34% su un’ampia gamma di importazioni statunitensi, tra cui prodotti agricoli, materie prime e componenti tecnologici chiave.
Trump: «una cura» destinata a curare i mali dell'economia americana
Nel frattempo, il presidente Trump ha dichiarato domenica 6 aprile che i suoi nuovi dazi sono l’unico modo per risolvere i grandi disavanzi commerciali con la Cina e l’Unione Europea, affermando che le tariffe resteranno in vigore. Il tycoon ha minimizzato il panico sui mercati azionari, paragonandoli a «una cura» destinata a curare i mali dell'economia americana. «A volte è necessario assumere farmaci per curarsi», ha detto il presidente statunitense ai giornalisti a bordo dell'aereo presidenziale Air Force One. «Cosa succederà ai mercati non sono in grado di dirlo. Ma il nostro Paese è molto più forte», ha aggiunto, sostenendo di aver parlato con molti europei, asiatici, in tutto il mondo. «Stanno morendo dalla voglia di fare un accordo» sui dazi.
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Goldman Sachs alza la probabilità di recessione in Usa al 45%
L’euro sale dello 0,48% a 1,099 dollari in attesa alle 8 del dato sulla produzione industriale a febbraio in Germania (precedente: +2% mese su mese) e della bilancia commerciale a febbraio (precedente: 16 miliardi di euro). Mentre alle 11 tocca alle vendite al dettaglio a febbraio dell’Eurozona (precedente: -0,3% mese su mese). Il bitcoin si è unito ai ribassi, scende del 7,3% a 77.290 dollari. Era salito sopra quota 100.000 dollari poco dopo l'elezione di Trump, nella speranza che avrebbe contribuito ad aumentare il supporto alle criptovalute. Ora gli analisti di Goldman Sachs prevedono una probabilità ancora maggiore di una recessione negli Stati Uniti nel 2025. Infatti, hanno aumentato le probabilità di una recessione nel 2025 al 45%, rispetto al 35% della settimana precedente.
Per gli esperti di Goldman Sachs «un brusco irrigidimento delle condizioni finanziarie, boicottaggi da parte dei consumatori stranieri e un continuo aumento dell’incertezza politica, che probabilmente deprimerà gli investimenti in conto capitale più di quanto avevamo precedentemente ipotizzato, sono i fattori che ci hanno spinto a stimare una maggior probabilità di recessione». La banca d’investimento ha anche avvertito che l’attuale previsione presuppone che molti dei dazi di Trump, che entreranno in vigore il 9 aprile, non vengano effettivamente applicati. Se, invece, venissero imposti, gli analisti di Goldman Sachs prevedono di modificare la loro stima, con una recessione negli Stati Uniti entro il quarto trimestre.
Ora si aspettano per il quarto trimestre del 2025 un pil pari allo 0,5%, inferiore rispetto alle previsioni precedenti. L’aumento dei timori di una recessione potrebbe spingere la Fed a tagliare i tassi di interesse prima del previsto e con margini più ampi. Gli esperti si attendono tre tagli consecutivi precauzionali di 25 punti base a partire da giugno, portando i tassi Usa al 3,5%-3,75%. Ma in uno scenario di recessione, Goldman Sachs prevede che la Fed possa ridurre i tassi di circa 200 punti base nel corso del prossimo anno. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato venerdì 4 aprile che i nuovi dazi di Trump sono più consistenti del previsto e che le ricadute economiche, inclusi un aumento dell’inflazione e una crescita più lenta, probabilmente saranno altrettanto rilevanti.
Il prezzo del Brent va sotto 65 dollari post decisione Opec+
Un’eventuale recessione ridurrebbe la domanda di greggio e i prezzi del petrolio continuano a scendere, prolungando le perdite della scorsa settimana. I future sul Brent calano del 2,3%, a 64,07 dollari al barile, mentre i future sul greggio statunitense Wti dello 2,32% a 60,54 dollari. Il petrolio è crollato del 7% venerdì, dopo che la Cina ha aumentato i dazi sui beni statunitensi, intensificando una guerra commerciale che ha spinto gli investitori a considerare più probabile una recessione. La scorsa settimana, il Brent ha perso il 10,9%, mentre il Wti è sceso del 10,6%. «È difficile vedere un punto di stabilizzazione per il greggio a meno che il panico sui mercati non si attenui e questo sarà difficile finché Trump non dirà qualcosa che possa fermare i timori dilaganti su una guerra commerciale globale e una recessione», sottolinea Vandana Hari, fondatrice della società di analisi del mercato petrolifero Vanda Insights.
A peggiorare ulteriormente la situazione, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati (Opec+) hanno deciso di anticipare i piani per aumentare la produzione. Il gruppo punta ora a riportare sul mercato 411.000 barili al giorno a maggio, rispetto ai 135.000 barili al giorno precedentemente previsti. «Questo potenziale afflusso di offerta, che annulla i tagli mantenuti negli ultimi due anni, rappresenta un importante cambiamento nella dinamica di mercato e costituisce un notevole ostacolo per i prezzi», commenta Sugandha Sachdeva, esperta della società di ricerca SS WealthStreet.
A Milano occhio a Unicredit, Banco Bpm, Anima, Generali, Nexi, Ferrari, Mfe
Sul listino milanese attenzione a Unicredit. Secondo gli ultimi
aggiornamento Consob sulle partecipazioni rilevanti, al primo aprile
Unicredit deteneva diritti di voto sul 5,266% di Generali dal 4,09% della precedente comunicazione.
- Leggi anche: Unicredit, ok Consob all’ops su Banco Bpm. Operazione al via dal 28 aprile
Institutional Shareholder Services (ISS), società leader nella consulenza in materia di governance, ha raccomandato agli investitori di Generali di votare per affidare all'amministratore delegato Philippe Donnet un altro mandato in occasione dell'assemblea generale del 24 aprile.
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Mentre alla scadenza per le adesioni all'opa lanciata da Banco Bpm su Anima, l'istituto di Piazza Meda ha superato la soglia dei due terzi del capitale della Sgr indicata per l'efficacia dell'offerta, arrivando a detenere circa il 90% del capitale. Sono state apportate all'opa oltre 221 milioni di azioni Anima, pari all'87,12% delle azioni oggetto dell'offerta e al 67,98% del capitale complessivo della società.
Quanto a Nexi Moody's ha confermato i rating long term corporate family a Ba1 e quello probability of default a Ba1-PD, migliorando l'outlook da stabile a positivo.
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La sfida al titolo attesa dalla Ferrari non si è concretizzata ancora una volta al Gran Premio del Giappone, con Charles Leclerc che ha concluso al quarto posto, Lewis Hamilton al settimo ed entrambi i piloti che si sono lamentati delle prestazioni della vettura.
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Nel caso di Enel si segnala che Citi ha tagliato il rating da buy a neutral (target price a 7,40 euro), invece Berenberg ha tagliato il target price su El.En da 13 a 11 euro (rating buy). Infine, ProSiebenSat.1 ha scelto gli advisor, tra cui Morgan Stanley, per difendersi dall'offerta lanciata dal gruppo italiano, Mfe. (riproduzione riservata)
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