mercoledì 24 settembre 2025

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Addio a Claudia Cardinale, mito del cinema che respinse Mastroianni e Brando. "Io bellissima? Macché, ero un maschiaccio"

La diva si è spenta nella sua casa francese, tra i suoi familiari. Aveva 87 anni, negl ultimi si era dedicata soprattutto al teatro. Il ritratto

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna Martini   

Bellissima. Unica. Come per tutta una vita non si è mai sentita, Claudia Cardinale. La diva si è spenta a 87 anni nella sua casa francese a Nemours, fra i suoi affetti più stretti e cari. E bellissima, unica, continuerà ad essere per sempre nelle molte immagini che l'hanno consacrata al cinema, come icona mondiale. Occhi scuri ed enormi, labbra carnose con quel movimenrto imbronciato naturale, pelle ambrata di chi ha sangue siciliano ma viene dalla Tunisia. Bellissima e tosta, come la Jill di C'era una volta il West di Leone, come la Carmelina timida e irresistibile dei Soliti ignoti, ancora come Claudia, appunto, così la volle Fellini come ideale femminile perfetto in 8 e 1/2, ancora come la sofisticata, elegantissima Angelica del Gattopardo. Lei che di sé ripeteva: "Non mi sono mai sentita bella, ero un maschiaccio". Poi quella vittoria al concorso di bellezza, l'arrivo in Italia, lei in bikini in un Paese in cui non si usava ancora, la violenza subita, il figlio partorito come se fosse una vergogna, spacciato per suo fratello minore, cresciuto all'estero. Il contratto capestro, mentre tutte nel mondo volevano essere lei e tutti la considervavano come qualcosa da desiderare, sognare, ammirare. 

L'abbraccio dell'Italia e il decollo della carriera

I premi vinti da Claudia Cardinale sono stati numerosi: Miglior attrice a Venezia, cinque David di Donatello, cinque Nastri d'argento, tre Globi d'oro, una Grolla d'oro, e ancora Leone d'oro e Orso d'oro berlinese alla carriera, i premi Lumiere e Flaiano e i molti altri riconoscimenti. Ma rendono solo in parte la grandezza di questa bellezza insolita, con dentro un'energia speciale, "monella" come la definì Moravia, arrivata giovanissima dal Nordafrica in Italia, dopo aver vinto il titolo di Più bella italiana di Tunisi nel 1957. Da lì alla promozione al cinema, per la giovanissima Claudia che (come scritto nella sua autobiografia) voleva fare l'esploratrice e non sognava per niente di essere attrice. Ma che nel cinema vide la salvezza dalla peggiore delle vergogne, all'epoca: essere incinta di un uomo che l'aveva violentata. Via dalla sua Africa, in Italia coltivò il sogno di una vita nuova ma sbatté subito contro un altro muro. Un contratto vantaggioso con la prestigiosa casa di produzione Vides di Franco Cristaldi che però ne limitava tutte le azioni e le dichiarazioni, e la costrizioni ad andarsene in Inghilterra per crescere il figlio in incognito, Patrick, a lungo presentato come suo fratello. Nel mentre la sua carriera decollava, grazie alla "doppietta" dei Soliti ignoti (di Monicelli e di Loy) a Un maledetto imbroglio di Germi, a Rocco e i suoi fratelli di Visconti e all'esordio internazionale con Gance e La battaglia d Austerlitz.

Leone, che rifiutò la Loren per lei

Gli anni Sessanta sono stati determinanti per Claudia Cardinale. I ruoli in Il gattopardo e in 8 e 1/2 ne fanno definitivamente una stella di prima grandezza. Di più, la sua fama all'estero cresce con La pantera rosa di Edwards, I professionisti di Brooks e Il clan dei marsigliesi. Nel mezzo ecco C'era una volta il West, con cui Sergio Leone, regista maschile per eccellenza, dà a lei il personaggio di protagonista principale, donna forte, e la adora letteralmente per come la filma, la rappresenta. E non ci saranno insistenze di Carlo Ponti, potente produttore e marito di Sophia Loren, perché Leone prenda la Loren per il suo nuovo film. Il regista dirà no, vuole una presenza diversa, una bellezza e una forza diversa. E avrà ragione, all'alba degli anni Settanta il fascino della Cardinale cresce ancora.

I no a Brando e Mastroianni, e quel sì per la vita

Nel 1974 comincia la seconda vita di Claudia Cardinale. Quando sul set de I Guappi conosce e si innamora del regista Pasquale Squitieri, con cui starà 27 anni e concepirà la figlia Claudia. Quell'incontro, passionale, forte, per alcuni controverso, le darà la forza di troncare i contatti e il contratto con Cristaldi, che la limitava in tutto, per riprendersi in mano la sua vita. Con Squitieri girerà diversi film, ma lavorerà anche con Bellocchio, Lelouch, Salvatores, con Comencini e Zeffirelli in tv. Si presterà a sostenere giovani registi e piccole produzioni coraggiose. E poi teatro, tanto teatro. Sempre fedele a Squitieri, fino alla morte di lui. Claudia, bellissima e contesa, che disse no a Mastroianni e a Brando, la resistenza cocciuta a Delon sul set del Gattopardo, con le altre che "si mettevano in fila per fare sesso con lui". E che anche nell'ultimo tour teatrale della sua carriera ha seguito un progetto di Squitieri: rifare La strana coppia tutta al femminile, con Ottavia Fusco, che di Squitieri è stata moglie dopo la Cardinale

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di Cristiano Sanna Martini   

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