venerdì 3 ottobre 2025

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Flotilla e Gaza, sciopero generale in tutta Italia: cortei e trasporti fermi. Cosa accade oggi

Manifestazioni in 100 città, dice la Cgil che, sfidando i divieti, insieme a Usb e Si Cobas, porta in piazza migliaia di persone. Si bloccano scuole, sanità, trasporti. Il calendario delle proteste

Antonella A. G. Loidi Antonella Loi   
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Una giornata di sciopero generale di sostegno alla poplazione palestinese e contro l'abbordaggio in acque internazionali delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla da parte della marina militare israeliana. Le manifestazioni organizzate dal sindacato S. I. Cobas lo scorso 18 settembre, e a cui hanno aderito Cgil e Usb, sono previste in molte città italiane dove i lavoratori e le lavoratrici, ma anche gli studenti e semplici cittadini, marceranno per difendere i diritti del popolo palestinese, sottoposto a pratiche genocidarie. Lo sciopero ha preso il via giovedì alle 21 e si concluderà alla stessa ora di venerdì. 

Tecnicamente si tratta di due scioperi: quello di S. I. Cobas e quello delle altre due sigle. Nel primo caso le bracci aincrociate riguardano il settore pubblico e privato, quindi comprende le scuole, i trasporti e i servizi in generale. I treni osserveranno fasce di garanzia ovvero le corse saranno garantite tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21, il trasporto pubblico locale invece rispetterà fasce di garanzia diverse città per città. Anche gli aerei voleranno tra le 7 e le 10 e tra le 18 e le 21. Sciopero anche per i taxi e il personale di porti e autostrade.

Sciopero "illegittimo"?

Il secondo sciopero è quello indetto da Cgil e Usb che la commissione di garanzia ha definito "illegittimo". Il motivo sta nel fatto che secondo l'organo di vigilanza, le motivazioni dello stop al lavoro non rientrano tra quelle èreviste per mancato preavviso di 10 giorni. Cioè la "difesa dell'ordine costituzionale" o la protesta per gravi eventi lesivi della sicurezza e dell'incolumità dei lavoratori". I sindacati non la pensano così, anche perché a bordo della Flotilla si trovavano lavoratrici e lavoratori italiani fermati illegalmente in Israele. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha minacciato di precettare i lavoratori ma alla fine ha preferito desistere. Senza però esimersi dal commentare: "Lo organizza Landini? Lo paghi Landini".

Striscioni e bandiere della Palestina alla manifestazione di Cagliari (Ansa)

Le città bloccate

Sono previste manifestazioni in tutta Italia. Otto cortei a RomaMilano, Torino, Napoli: si fermeranno i treni, non saranno garantiti i collegamenti urbani e quelli extraurbani. Chiudono amnche scuole e protestano i dipendenti della sanità e del pubblico impiego. La metro si ferma a Napoli - forse anche per dei guasti - e negli altri centri. Cortei a Padova, Venezia, Bologna, Firenze. A Livorno bloccato l'accesso al porto mentre a Genova i cortei saranno due, uno partirà la mattina e l'altro la sera. L'obiettivo è bloccare la città", dicono gli organizzatori. Sulla Flotilla era presente anche un camallo (gli addetti del porto), attualmente in stato di fermo in un carcere israeliano insieme agli altri attivisti della missione umanitaria. Cortei e occupazioni anche a PalermoBari e Foggia. A Cagliari non sono garantite le corse degli autobus cittadini, tranne che nella fascia protetta, e un grande corteo è previsto nel centro città. Aderisce anche la Confederazione sindacale sarda (Css).

Il sindacato dei giornalisti, la Fnsi, ha invece comunicato di non aderire allo sicopero per "consentire a tutti i cronisti di poter informare i cittadini e tenere acceso un faro sau ciò che sta accadendo in Medio Oriente e anche in Italia. Un dovere di informazione - si legge sul sito - cui, in questo momento, non si può abdicare". Aderisce al comunicato anche l'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai che chiede ai propri iscritti di garantire la copertura della giornata. La redazione della Tgr Rai Lombardia raccomanda che "la giornata sia concentrata prevalentemente sulle iniziative legate alla qjuestione palestinese". 

 

di Antonella Loi   

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