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San Ticone Zadonskij
Vescovo di Voronez, taumaturgo

Rimasto orfano di padre in giovane età, Tikhon visse in povertà la
propria fanciullezza e adolescenza. Richiesto da un cocchiere che aveva
offerto alla madre una grossa somma per farne il suo apprendista, riuscì
a restare nella casa paterna grazie all'opposizione che il fratello
Pietro pose in essere avverso tale transazione. Inizio presto a lavorare
come contadino, soffrendo per lunghi periodi la fame. A tredici anni
riuscì ad essere ammesso al seminario di Velikij Novgorod svolgendo al
suo interno il lavoro di giardiniere. Successivamente ottenne dallo
Stato una borsa di studio che gli permise di portare a termine i propri
studi senza ristrettezze. Finiti gli studi, nel 1754 iniziò nel
seminario la sua attività di insegnante, dapprima di lingua greca,
quindi di filosofia e retorica, e nel 1758 decise di prendere gli ordini
monacali. Iniziò allora una folgorante carriera ecclesiastica che lo
portò solo l'anno successivo ad essere nominato Archimandrita di un
monastero non lontano da Novgorod, quindi rettore del seminario di Tver'
e infine, nel 1763, Vescovo di Voronež. Svolse quest'incarico per poco
meno di sette anni durante i quali scrisse un notevole numero di opere
di materia cristiana, represse il culto di Jarila, la dea del raccolto,
ancora venerata nel contado, e riportò alla fede ortodossa i Cosacchi
del Don che erano stabiliti nei pressi della città e che praticavano
culti scismatici. L'eccessivo zelo nell'amministrazione della propria
diocesi debilitò il suo corpo tanto da costringerlo a ritirarsi nel
monastero di Zadonsk dove rimase fino alla propria morte. La sua
leggendaria saggezza e l'ascetismo dimostrati negli ultimi suoi anni di
vita, uniti agli scritti sulla fede che aveva composto e alla
testimonianza di coloro i quali si recavano a Zadonsk per ricevere dal
santo supporto e conforto, lo hanno fatto considerare dai fedeli un
eguale dei Grandi Padri della Chiesa ortodossa russa. I miracoli che si
racconta si siano verificati presso le sue reliquie hanno portato alla
sua glorificazione nel 1861.
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