Santa Maria
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N. 84 di 97 Ristoranti a Seregno
06/04/2020, ore 09.58, da https://streethawk1970seregno.tumblr.com/
Pensavo che la vita fosse,
appunto, un'esperienza fantastica da vivere, da “orgasmi” ripetuti per
l'intelletto, l'anima, lo spirito, “l'elevazione” …
Non una fottuta “lotta continua” o quasi contro i miei simili … 😭😭😭
Non una fottuta “lotta continua” o quasi contro i miei simili … 😭😭😭
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#6Aprile #AccaddeOggi
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06/04/2020, ore 09.56, da https://www.nationalgeographic.it/
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Nascosto nell'Ombra
Nel
profondo sud dell'India c'è un regno nella giungla che ha ispirato
leggende. Kabini, nella Riserva della Tigre di Nagarhole, ospita una
confederazione selvaggia di branchi di animali in continua lotta per
territorio, potere e risorse. Ora un nuovo re, Saya, è in ascesa. È
l'unica pantera nera in questa giungla e si nasconde in un’oscura
foresta di ossa, le ombre sono il suo unico alleato. Il lignaggio non lo
favorisce, ma ha astuzia e coraggio - e ha in programma di rivendicare
Kabini come suo regno.
)
Wildlife
L’India dei Leopardi
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National Geographic Magazine di Aprile - Speciale Earth Day
)
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La rivoluzione di YouTube
)
Wildlife
L'animale più "indistruttibile" della Terra
Incontro con l’Orso
NATIONAL GEOGRAPHIC MAGAZINE
Speciale 50° anniversario dell'Earth Day
Sergenti
maggiori dell’Indopacifico nuotano intorno a un sacchetto di plastica
al largo di Taiwan. Si stima che ogni anno 8 milioni di tonnellate di
rifiuti plastici si riversino in mare, uccidendo milioni di animali
marini.
Fotografia di Magnus Lundgren, Nature Picture Library
Scrivo
queste righe poche ore dopo che il presidente del Consiglio Giuseppe
Conte ha annunciato il lockdown, la chiusura di tutto il paese, a
esclusione dei servizi essenziali, a causa della pandemia di SARS-CoV-2
che sta flagellando l’Italia, e non solo. Le prossime settimane saranno
decisive per contenere l’impatto del virus, che sta mettendo a dura
prova il nostro sistema sanitario.
Così l’argomento di questo numero, dedicato alla salute del pianeta nel 50° anniversario della Giornata della Terra, sembra passare in secondo piano. Ma è solo un’apparenza. In realtà, il trasferimento di un virus dagli animali all’uomo ha molto a che fare con la nostra impronta sul pianeta. Basterebbe aver letto Spillover, memorabile saggio di David Quammen sui cacciatori di virus. Oppure aver sentito parlare Ilaria Capua, virologa e direttrice del One Health Center of Excellence della University of Florida a Gainesville, della sua visione di un’unica dimensione della salute, che contempli l’uomo, gli animali domestici e selvatici, le piante e l’ambiente.
Il perché è presto detto. Il coronavirus responsabile della pandemia in corso è stato originato da mutazioni di un virus dei pipistrelli che gli hanno permesso di trovare un nuovo ospite: noi. Ma ci è arrivato grazie a una combinazione di cause che comprendono a pieno titolo il nostro impatto sul pianeta, dalla deforestazione alla distruzione degli habitat, con l’alterazione di due terzi delle terre emerse, fino alla fragilità di una società ipertecnologica che si è però trovata impreparata ad affrontare una minaccia improvvisa, anche se per nulla imprevista. Perché già diversi anni fa, dopo la prima epidemia di SARS, alcuni ricercatori avevano avvisato che nei pipistrelli c’erano diversi coronavirus pronti a fare il salto di specie.
Probabilmente quest’anno, il 22 aprile, non ci saranno manifestazioni oceaniche per invocare maggiore attenzione per l’ambiente. Si sta spegnendo persino l’eco sollevata da un movimento globale come Friday for Future. Ma non dobbiamo dimenticarcene, perché quando sarà finito questo incubo dovremo rimettere mano alla salute del pianeta. Non solo per la minaccia, altrettanto seria, del riscaldamento globale, ma anche per limitare il rischio che arrivino altre pandemie.
Nel frattempo, buona fortuna a tutti noi.
Così l’argomento di questo numero, dedicato alla salute del pianeta nel 50° anniversario della Giornata della Terra, sembra passare in secondo piano. Ma è solo un’apparenza. In realtà, il trasferimento di un virus dagli animali all’uomo ha molto a che fare con la nostra impronta sul pianeta. Basterebbe aver letto Spillover, memorabile saggio di David Quammen sui cacciatori di virus. Oppure aver sentito parlare Ilaria Capua, virologa e direttrice del One Health Center of Excellence della University of Florida a Gainesville, della sua visione di un’unica dimensione della salute, che contempli l’uomo, gli animali domestici e selvatici, le piante e l’ambiente.
Il perché è presto detto. Il coronavirus responsabile della pandemia in corso è stato originato da mutazioni di un virus dei pipistrelli che gli hanno permesso di trovare un nuovo ospite: noi. Ma ci è arrivato grazie a una combinazione di cause che comprendono a pieno titolo il nostro impatto sul pianeta, dalla deforestazione alla distruzione degli habitat, con l’alterazione di due terzi delle terre emerse, fino alla fragilità di una società ipertecnologica che si è però trovata impreparata ad affrontare una minaccia improvvisa, anche se per nulla imprevista. Perché già diversi anni fa, dopo la prima epidemia di SARS, alcuni ricercatori avevano avvisato che nei pipistrelli c’erano diversi coronavirus pronti a fare il salto di specie.
Probabilmente quest’anno, il 22 aprile, non ci saranno manifestazioni oceaniche per invocare maggiore attenzione per l’ambiente. Si sta spegnendo persino l’eco sollevata da un movimento globale come Friday for Future. Ma non dobbiamo dimenticarcene, perché quando sarà finito questo incubo dovremo rimettere mano alla salute del pianeta. Non solo per la minaccia, altrettanto seria, del riscaldamento globale, ma anche per limitare il rischio che arrivino altre pandemie.
Nel frattempo, buona fortuna a tutti noi.
Durante
la crescita, gli alberi di queste foreste - che compiono il 60% della
fotosintesi terrestre - assorbono ogni anno diversi miliardi di
tonnellate di anidride carbonica, emessi in parte dai combustibili
fossili usati dalla popolazione umana.
Fotografia di Tim Laman
Montagne incantate
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06/04/2020, ore 09.54, da https://www.cookaround.com/
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06/04/2020, ore 09.54, tra poco https://twitter.com/DjChiamaItalia
Deejay chiama Italia
@DjChiamaItalia
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