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Garlasco, Alberto Stasi si presenta in tribunale a Pavia per l'incidente probatorio su Andrea Sempio
Alberto Stasi in aula al tribunale di Pavia per l'udienza sull'incidente probatorio nei confronti di Andrea Sempio, indagato nel caso di Garlasco
Giovedì 18 dicembre è la giornata dell’udienza sull’incidente probatorio nell’inchiesta relativa ad Andrea Sempio, indagato nel delitto di Garlasco. A sorpresa, nell’aula del tribunale di Pavia è apparso anche Alberto Stasi. Condannato per l’omicidio dell’ex fidanzata Chiara Poggi, è entrato coi suoi legali senza rilasciare dichiarazioni.
La diretta
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L'avvocato dei Poggi contro la revisione del processo
Francesco Compagna, avvocato della famiglia Poggi, ha dichiarato: “Ben vengano gli approfondimenti, li abbiamo fatti e i risultati sono questi. Io sono convinto della colpevolezza di Stasi. Il nostro ordinamento, comunque, dà una strada che è quella della revisione. Così, però, si rovina la vita delle persone innocenti”.
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De Rensis: "Non credo che Stasi parlerà"
“Non credo che parlerà” ha detto uno dei legali di Stasi, Antonio De Rensis. Il suo assistito non ha risposto alle domande dei numerosi cronisti presenti: “Voleva esserci perché lo riguarda e il Tribunale della Sorveglianza lo ha concesso chiedendo però non di parlare”, ha aggiunto il legale.
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Cosa può succedere oggi con l'incidente probatorio
Stamattina va in scena l’ultimo atto sull’incidente probatorio. Gli esperti si confronteranno soprattutto sul Dna maschile trovato sulle unghie di due dita di una mano di Chiara Poggi, che la consulenza della Procura della Repubblica di Pavia e del gip, Denise Albani, ritengono compatibile con quello di Andrea Sempio o dei componenti della linea paterna della sua famiglia. Dopo la discussione, quel che ne risulterà entrerà come prova in un eventuale processo a carico di Sempio, che la Procura sembra intenzionata a chiedere. Albani parla di una compatibilità “moderatamente forte" in un caso, e nell’altro di “moderata“. La perizia, di per sé, nel suo linguaggio asettico è cauta: “Non si può dire" che Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 e per il cui omicidio è stato condannato l’ex fidanzato della ragazza, Alberto Stasi, si sia difesa perché è impossibile “stabilire con rigore scientifico" se quelle tracce genetiche siano state “sotto o sopra" le unghie e se si tratti di Dna “diretto o mediato“.
Per AngelaTaccia e Liborio Calatiotti, difensori di Sempio, l’analisi effettuata nella perizia genetica non è affidabile dal punto di vista scientifico perché si basa su dati documentali del 2014 “non consolidati".
Per Giada Bocellari e Antonio De Rensis, difensori di Stasi, a perizia di Albani ha confermato le analisi dei loro esperti, che hanno portato alla riapertura dell’inchiesta su Sempio, e anche la consulenza della Procura, sulla compatibilità di quel profilo genetico con quello del 37enne o dei familiari della linea paterna.
Per i consulenti dei legali della famiglia Poggi, la perizia è basata su dati “non consolidati", non ha alcun valore scientifico e non aggiunge nulla di nuovo al caso
Potrebbero però esserci eccezioni che movimenterebbero l’udienza, come ad esempio la richiesta dell’ingresso nell’incidente probatorio della traccia 33, trovata su un muro, che presenta tracce biologiche (ma quel pezzo d’intonaco “grattato" nell’inchiesta del 2017 manca). Una richiesta del legale della famiglia Poggi in tal senso è stata già respinta due volte dalla Procura.
Se per Sempio sarà richiesto il rinvio a giudizio, si parlerà anche delle telefonate a vuoto di lui a Marco Poggi, effettuate pur sapendolo assente, e dello scontrino del parcheggio che per l’accusa non è di Sempio, il quale ha sempre detto che si trovasse a Vigevano mentre Chiara veniva uccisa.
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