ULTIMORA
16:21 - Ride to Moscow, in bici in Europa per aiutare gli orfani russi 16:21 - Rifiuti: Veneto, accolta la sospensiva 16:17 - Sanità: apre Lab microbiologia Pertini 16:16 - Migranti: 88.351 sbarcati nel 2016, 16:15 - Giovane morto a rave party: domani esame autoptico 16:11 - M5s, Pd paghi stipendi della Rai 16:08 - Auto in fiamme a Corridonia 16:05 - In 16mila per 199 posti, al via concorso 16:04 - Giudice 'sconta' debiti del 75% a coppia 15:59 - Azzannato per difendere il suo cagnolino
Lusso
L'emergenza
Heidi Klum
Gamesurf
Le due gemelle
25/07/2016, ore 16.32, da http://cucina.corriere.it/ Vai ai contenuti
CUCINA TV
23 giugno 2016
«Pipi e patate» aromatizzati al rosmarino e serviti nel pane
12 gennaio 2016
Christine Ferber, la «fata delle marmellate»: «Sono felicemente sposata con i miei dolci»
02 dicembre 2014
Il cibreo fiorentino della signora Nara
15 giugno 2016
Una pallina da tennis? No, è l'ultimo piatto dello chef Oldani. Ecco il nuovo ristorante (e spunta Sgarbi)
Cosa hai nel frigo?
Quali ricette puoi preparare con gli ingredienti a tua disposizione? Scoprilo!
Portata
PIU' LETTI
25/07/2016, ore 16.31,
25/07/2016, ore 16.31, da http://www.staseraintv.com/programmi_stasera_rai2.html#pal
|
|||||
---|---|---|---|---|---|
|
25/07/2016, ore 16.28, da https://it.wikipedia.org/wiki/Caduta_del_fascismo
Caduta del fascismo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da 25 luglio 1943)
Questa voce o sezione sull'argomento storia d'Italia non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
Questa voce o sezione sull'argomento storia è ritenuta da controllare.
Motivo: in alcune parti la
trattazione viene espressa in maniera discorsiva e non enciclopedica;
presenti alcune ipotesi personali non supportate da fonti; alcune parti
senza fonti nel resto della trattazione
|
L'espressione fa riferimento ad una seduta del Gran Consiglio del Fascismo[1] durante la quale venne discusso come argomento presentato dal gerarca Dino Grandi[2], che prevedeva l'estromissione di Benito Mussolini dal governo del Regno d'Italia. Il re Vittorio Emanuele III di Savoia ordinò quindi l'arresto di Mussolini provocando la fine del ventennale regime fascista, affidando il governo al maresciallo d'Italia Pietro Badoglio. Il testo completo e l'originale dell'ordine del giorno Grandi furono pubblicati nel 1965 dalla rivista Epoca, grazie al ritrovamento dei documenti conservati da Nicola De Cesare, segretario personale di Mussolini nel 1943.
Indice
Storia
Il contesto
In un promemoria consegnato il 24 aprile 1943 ai membri del gabinetto inglese dal ministro degli Esteri, Anthony Eden, si leggeva che «la serie di sconfitte dell'Asse in Russia e in Africa settentrionale e la difficile condizione del suo corpo di spedizione in Tunisia spingevano gli Italiani ad auspicare una rapida vittoria degli Alleati per poter uscire dalla guerra»[3].L'operazione aveva preso forma con l'udienza data da Vittorio Emanuele III a Dino Grandi il 4 giugno 1943.[4] In quest'occasione il re suggerì al presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni che solo un voto del parlamento o del Gran Consiglio gli avrebbero dato le basi legali per deporre Mussolini[4], capo del governo che costituzionalmente poteva essere esautorato solo dal Re. Ma il monarca non aveva più il potere, avendolo consegnato tutto al Duce, sia quello di governo sia quello delle Forze armate. Quindi occorreva come prima cosa che fossero ripristinati i poteri costituzionali del Re, il quale poi avrebbe tolto le deleghe del comando militare a Mussolini e le avrebbe assegnate ad altri.
Il compito di richiedere formalmente la convocazione fu assolto da Dino Grandi, che dedicò le prime settimane di luglio ad una serie di contatti tra i gerarchi (in primis il segretario del partito Scorza)[7]: egli mise in campo molteplici tecniche differenziate, raccogliendo alleati sia in qualità di presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni, sia perché godeva di un grandissimo prestigio per la sua pregressa guida dell'ambasciata a Londra, sia perché con molti indecisi seppe presentare il gesto come una mano tesa a Mussolini, risparmiandogli punizioni più severe che sarebbero sopraggiunte in caso di disfatta militare dell'Italia.
La riunione del Gran Consiglio, che non si teneva dal 1939, non fu quindi chiesta esplicitamente per deporre il Duce, bensì per esaminare la conduzione militare del conflitto; pare a taluni studiosi assai inverosimile che il Duce, accorto conoscitore e della politica e dei suoi gerarchi, non si insospettisse della genericità dell'argomento e non si rendesse conto che il Gran Consiglio aveva in mente di destituirlo[8].
La richiesta giunse sul tavolo di Mussolini il 13 luglio, il quale la respinse. Una nuova richiesta venne avanzata da Grandi il 16 luglio e, stavolta, subentrarono fatti nuovi che probabilmente[9] indussero il duce ad una decisione opposta. Il 19 luglio Mussolini, di ritorno dall'incontro con Adolf Hitler ricordato dalla storiografia come l'incontro di Feltre (Belluno) (ma in realtà tenutosi a San Fermo, frazione del capoluogo[10][11]), rientrò in una capitale devastata dal bombardamento del quartiere San Lorenzo. Mentre sotto le macerie si registravano contestazioni spontanee del regime (solo il papa Pio XII era accorso a confortare i feriti), Mussolini concesse la convocazione per la sera del 24.
« Ebbene, convocherò il Gran Consiglio. Si dirà in campo nemico che si è radunato per discutere la capitolazione. Ma l'adunerò. » |
(Con questa frase Mussolini accettò di convocare il Gran Consiglio il 24 luglio 1943) |
La seduta
I lavori ebbero inizio poco dopo le 17. I consiglieri erano tutti in uniforme fascista con sahariana nera. Il segretario del partito fascista Carlo Scorza effettuò l'appello. Grandi richiese a Scorza la presenza di uno stenografo, ma Mussolini si oppose e quindi, ufficialmente[12], nessun verbale fu redatto[13] .Di sicuro, Mussolini iniziò a parlare per primo, riassunse la situazione bellica e poi trasse le sue conclusioni:
« Ora il problema si pone. Guerra o pace? Resa a discrezione o resistenza a oltranza?... Dichiaro nettamente che l'Inghilterra non fa la guerra al fascismo, ma all'Italia. L'Inghilterra vuole un secolo innanzi a sé, per assicurarsi i suoi cinque pasti. Vuole occupare l'Italia, tenerla occupata. E poi noi siamo legati ai patti. Pacta sunt servanda. » |
(Mussolini al termine del discorso introduttivo nella seduta del Gran Consiglio) |
Anche lo stesso Ciano prese parola per difendere l'O.d.G. contestando le parole di Mussolini:
« Pacta sunt servanda? Si, certamente: però, quando vi sia un minimo di lealtà anche dall'altra parte. Ed invece, noi italiani abbiam sempre osservato i patti, i tedeschi mai. Insomma, la nostra lealtà non fu mai contraccambiata. Noi non saremmo, in ogni caso, dei traditori ma dei traditi. » |
(Galeazzo Ciano in difesa dell'O.d.G.) |
Alcuni presenti valutarono nell'O.d.G. Grandi solamente il fatto che Mussolini veniva "sgravato dalle responsabilità militari" e, al contempo, la monarchia veniva chiamata all'azione, "traendola dall'imboscamento" (come dirà a posteriori Tullio Cianetti). Non si rendevano conto di quali enormi conseguenze avrebbe avuto un loro eventuale voto favorevole sull'assetto del regime. Alla fine del dibattito, i consiglieri si aspettavano un cenno di Mussolini.
Di solito egli riassumeva la discussione e i presenti si limitavano a prendere atto di quello che aveva detto. In quest'occasione, invece il Capo del governo non espresse alcun parere e, adottando un atteggiamento passivo, decise di passare subito alla votazione degli O.d.G. Inoltre, anziché cominciare da quello di Scorza, fece iniziare da quello di Grandi. Questa decisione di "disimpegno" fu fondamentale ed impresse una svolta decisiva all'esito della riunione.
Ordine del giorno Grandi |
---|
Il Gran Consiglio del Fascismo riunendosi in queste ore di supremo cimento, volge innanzi tutto il suo pensiero agli eroici combattenti di ogni arma che, fianco a fianco con la gente di Sicilia in cui più risplende l'univoca fede del popolo italiano, rinnovando le nobili tradizioni di strenuo valore e d'indomito spirito di sacrificio delle nostre gloriose Forze Armate, esaminata la situazione interna e internazionale e la condotta politica e militare della guerra |
La votazione
I 28 componenti del Gran Consiglio furono chiamati a votare per appello nominale. La votazione sull'ordine del giorno Grandi si concluse con:- 19 voti a favore (Dino Grandi, Giuseppe Bottai, Luigi Federzoni, Galeazzo Ciano, Cesare Maria De Vecchi, Alfredo De Marsico, Umberto Albini, Giacomo Acerbo, Dino Alfieri, Giovanni Marinelli, Carluccio Pareschi, Emilio De Bono, Edmondo Rossoni, Giuseppe Bastianini, Annio Bignardi, Alberto De Stefani, Luciano Gottardi, Giovanni Balella e Tullio Cianetti che il giorno dopo scrisse a Mussolini ritrattando il suo voto);
- 7 voti contrari (Carlo Scorza, Segretario del PNF, Guido Buffarini-Guidi, Enzo Galbiati, Comandante della Milizia, Carlo Alberto Biggini, Gaetano Polverelli, Ministro della Cultura popolare, Antonino Tringali Casanova, Presidente del Tribunale speciale, Ettore Frattari, Confederazione dei datori di lavoro dell'Agricoltura)
- un astenuto (Giacomo Suardo).
- Roberto Farinacci invece, uscì dalla sala, non partecipando così al voto concernente l'ordine del giorno Grandi.
L'arresto di Mussolini
L'indomani, 25 luglio, Mussolini si recò a Villa Savoia, residenza reale all'interno del grande parco che oggi è Villa Ada (all'epoca residenza privata del sovrano), per un colloquio con il Re, che aveva fatto sapere che lo avrebbe ricevuto alle 17; vi si recò accompagnato dal segretario De Cesare, con sotto braccio una cartella che conteneva l'ordine del giorno Grandi, varie carte, e la legge di istituzione del Gran Consiglio, secondo cui l'organismo aveva solo carattere consultivo.[15]Il Re gli comunicò la sua sostituzione con il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio e infine lo fece arrestare all'uscita di Villa Savoia.
Il capitano dei carabinieri Paolo Vigneri (Calascibetta, 13 marzo 1907 – Catania, 24 ottobre 1988) fu incaricato di eseguire l'arresto. Venne convocato telefonicamente con il collega capitano Raffaele Aversa intorno alle ore 14:00 del 25 luglio dal tenente colonnello Giovanni Frignani, il quale espose loro le modalità di esecuzione dell'ordine di arresto spiccato nei confronti del Duce. Vigneri ricevette termini drastici per la consegna ad ogni costo del catturando e si avvalse, per portare a termine la missione, oltre che di Aversa di tre sottufficiali dei Carabinieri (Bertuzzi, Gianfriglia e Zenon), i quali in caso di necessità erano autorizzati a usare le armi.
I cinque carabinieri si recarono presso la villa e rimasero in attesa, fuori dall'edificio. Verso le 17:20 Mussolini, accompagnato da De Cesare, uscì dalla villa e fu affrontato da Vigneri, che in nome del Re gli chiese di seguirlo per «sottrarlo ad eventuali violenze della folla». Ricevuto un diniego, Vigneri prese per un braccio Mussolini ed eseguì l'arresto caricando il catturato su un'ambulanza militare, mezzo che era già sul luogo e che era stato scelto per non destare sospetti sul pianificato arresto dell'ex capo del governo e del fascismo, oltre che per proteggerlo da una reazione popolare che avrebbe potuto porre in pericolo la sua vita.
Mussolini fu quindi nascosto e tenuto prigioniero presso la caserma della Scuola allievi carabinieri di Roma.[16]
Per tutta la giornata venne mantenuto uno strettissimo riserbo su quanto accaduto. Solo alle 22,45 fu data la notizia. La radio interruppe le trasmissioni per diffondere il seguente comunicato:[17]
« Sua Maestà il Re e Imperatore ha accettato le dimissioni dalla carica di Capo del Governo, Primo ministro, Segretario di Stato di Sua Eccellenza il Cavaliere Benito Mussolini, ed ha nominato Capo del Governo, Primo ministro, Segretario di Stato, il Cavaliere, Maresciallo d'Italia, Pietro Badoglio. » |
« […] La guerra continua. L'Italia duramente colpita nelle sue Provincie invase, nelle sue città distrutte, mantiene fede alla parola data, gelosa custode delle sue millenarie tradizioni […] » |
Le conseguenze
I governi Badoglio
L'indomani (lunedì 26 luglio) la notizia aprì le prime pagine dei quotidiani. Tutti la pubblicarono con caratteri cubitali. Nessun giornale, però, sapeva che cosa ne era stato di Mussolini. L'intera giornata del 26 trascorse senza avvenimenti di rilievo. Solo la mattina del 27, martedì, la stampa diede notizia che il Gran Consiglio, nella notte tra il 24 e il 25, aveva votato l'ordine del giorno di Dino Grandi con la conseguente assunzione dei poteri da parte del Re[19].Badoglio instaurò un governo tipicamente militare. Dietro suo ordine il 26 luglio il capo di stato maggiore, gen. Mario Roatta diramava una circolare telegrafica alle forze dell'ordine ed ai distaccamenti militari la quale disponeva che chiunque, anche isolatamente, avesse compiuto atti di violenza o ribellione contro le forze armate e di polizia, o avesse proferito insulti contro le stesse e le istituzioni sarebbe passato immediatamente per le armi. La circolare ordinava inoltre che ogni militare impiegato in servizio di ordine pubblico che avesse compiuto il minimo gesto di solidarietà con i perturbatori dell'ordine, o avesse disobbedito agli ordini, o avesse anche minimamente vilipeso i superiori o le istituzioni sarebbe stato immediatamente fucilato. Gli assembramenti di più di tre persone andavano parimenti dispersi facendo ricorso alle armi e senza intimazioni preventive o preavvisi di alcun genere.
I tumulti e l'armistizio di Cassibile
La RSI e la fuga di Mussolini
Costituita la Repubblica Sociale Italiana il 28 settembre 1943 ad opera di Mussolini liberato dai paracadutisti tedeschi del Fallschirmjäger-Lehrbataillon («Operazione Quercia»), i membri del Gran Consiglio che avevano votato a favore dell'ordine del giorno Grandi furono condannati a morte come traditori nel processo di Verona, tenutosi dall'8 al 10 gennaio 1944; Cianetti, grazie alla sua ritrattazione, scampò alla pena capitale e venne condannato a 30 anni di reclusione. Tuttavia i fascisti repubblicani riuscirono ad arrestare solo 5 dei condannati a morte (Ciano, De Bono, Marinelli, Pareschi e Gottardi) che furono giustiziati mediante fucilazione l'11 gennaio 1944.Il presunto verbale manoscritto della seduta
Nel 2013 è stato rinvenuto dal documentarista storico Fabio Toncelli, nel corso delle riprese per il suo Mussolini 25 aprile '43: la caduta trasmesso poi dalla Rai, un presunto verbale (manoscritto) della seduta (a margine si riporta che sarebbe stato trascritto in un "registro segreto della Corte dei Conti il 4 agosto" successivo ma non è dato di capire se e chi lo abbia materialmente redatto). In esso vi si descrive un "clima incandescente, con aspri scontri verbali" (addirittura si riporta di un gerarca che estrae la pistola). Di questa descrizione della seduta aveva già ricevuto notizia lo storico Renzo De Felice, che l'aveva riportata in una nota del suo volume "Mussolini: l'alleato" senza però riuscire a trovare ulteriori documenti a conferma.Nel 2013 Toncelli è riuscito ad entrare in possesso di alcune pagine del presunto verbale perduto che confermano la ricostruzione. Però lo stesso Toncelli, che ha mostrato per la prima volta davanti alla telecamera il documento, ad un esame più attento, ha messo in evidenza un dettaglio errato: la data di redazione risulta essere quella del 25 luglio 1943 - XXII, cioè "XXII anno dell'era fascista". Questa, però, prende come riferimento il 28 ottobre di ogni anno a decorrere dalla marcia su Roma del 1922: ne comporta che il 25 luglio 1943 era ancora parte del XXI anno fascista, non del XXII, pertanto la sua autenticità è tuttora oggetto di valutazione da parte degli storici. [21].
Note
- ^ La seduta era iniziata alle 17,15 del 24 luglio, la votazione avvenne alle 2:30 del 25 luglio, anche se non ne esiste verbale.
- ^ Gli ordini del giorno erano a firma di (1) Grandi; (2) Farinacci; (3) Scorza. Dopo che il documento fu accolto, Mussolini dispose di non mettere ai voti gli altri due.
- ^ Internal Situation in Italy. Memorandum by the Secretary of State for Foreign Affairs, NAK, CAB/66/36/26; vi si leggeva anche che Vittorio Emanuele III era «un uomo invecchiato, privo di iniziativa, terrorizzato dall’idea che la fine del fascismo avrebbe aperto un periodo di anarchia incontrollabile», che il suo erede Umberto era incapace di passare all’azione (nonostante le pressioni della consorte, Maria José, che costituiva «l’elemento più energico della coppia reale») e che Casa Savoia avrebbe appoggiato un rovesciamento del regime solo in un secondo momento (quando si fosse verificata una sollevazione dell’esercito provocata da Badoglio e dal vecchio Maresciallo Caviglia, o una congiura di Palazzo orchestrato da «fascisti opportunisti», come Dino Grandi, da industriali e finanzieri, come il conte Giuseppe Volpi di Misurata, che miravano, comunque, a far sopravvivere un «fascismo senza Mussolini» per salvaguardare i loro personali interessi).
- ^ a b Renzo De Felice, Mussolini l'alleato, vol. I, tomo II, Einaudi, 1990, p. 1236.
- ^ Mimmo Franzinelli, Guerra di SPie, Mondadori, 2004 - ed. collana "Oscar", ISBN 88-04-55973-X, pag. 293
- ^ Tra cui il potere di dichiarare l'intero territorio nazionale in stato di guerra oppure l'iniziativa di richiedere un armistizio durante il conflitto armato.
- ^ Dino Grandi, Il 25 Luglio 40 anni dopo. Il Mulino, Bologna, 1983
- ^ Perciò è stata avanzata l'ipotesi (forse confortabile a posteriori dalla condotta dell'interessato durante la riunione) che Mussolini intendesse effettivamente rimettersi alle loro decisioni: cfr. Pietro Ciabattini, Il Duce, il Re e il loro 25 luglio.
- ^ P. Alatri, Mussolini, 2012
- ^ Villa Gaggia, la nuova verita, in Corriere delle Alpi, 19 novembre 2010.
- ^ 19 luglio 1943: lo storico incontro a Villa Gaggia tra Hitler e Mussolini, bellunopress.it, 21 luglio 2009.
- ^ Le citazioni che seguono provengono da un resoconto che venne scritto il mattino seguente a casa di Federzoni dallo stesso Federzoni insieme a Bottai, Bastianini e Bignardi, i quali si basarono sulle note prese durante la seduta. Cfr. Dino Grandi, Il 25 Luglio 40 anni dopo, Il Mulino, Bologna, 1983, p. 249.
- ^ Così sostiene Dino Grandi, Il 25 Luglio 40 anni dopo. Il Mulino, Bologna, 1983, p. 249.
- ^ Paolo Nello, 1993. Un fedele disubbidiente : Dino Grandi da Palazzo Chigi al 25 luglio , Il Mulino, 1993.
- ^ Benito Mussolini, Storia di un anno, Milano 1944.
- ^ Da informastoria.blogspot.it Assolta l'ambulanza - Mussolini prigioniero anomalo, 11 ottobre 2012.
- ^ Bianchi (1963), p. 704.
- ^ Bianchi (1963), p. 705.
- ^ Uno dei primi provvedimenti del Re fu la soppressione del Gran Consiglio stesso, con il RDL 2 agosto 1943, n° 706.
- ^ Gianni Palitta, Cronologia Universale, Ed. Gulliver, 1996, p. 731.
- ^ RAI, "La Grande Storia", puntata del 19/7/2013 - "Il Fascismo: le rovine e la caduta", di Fabio Toncelli, prodotto dalla SD Cinematografica.
Bibliografia
- Dino Grandi, 25 luglio. Quarant'anni dopo, a cura di Renzo De Felice, introduzione di R. De Felice, Il Mulino, Bologna, 1983, ISBN 978-88-15-00331-7; premessa di Giuseppe Parlato, Collana Storia/Memoria, Il Mulino, 2003, ISBN 978-88-15-09392-9
- Paolo Monelli, Roma 1943, Migliaresi Editore, Roma, I°ed. 1945 - II°ed. riveduta e accresciuta 1945 - III°ed. riveduta 1946 - IV-V°ed. riveduta, 1946; Mondadori, Milano, 1948; Collana "Il mondo nuovo" n.66, Longanesi, Milano, 1963; introduzione di Luigi Barzini, Collana Oscar n.971, Mondadori, Milano, I ed. 1979; prefazione di Lucio Villari, Collana Einaudi Tascabili.Saggi n.159, Einaudi, Torino, 1993; nuova prefazione di Lucio Villari, Collana ET Saggi, Einaudi, Torino, 2012, ISBN 978-88-06-21150-9
- Eugen Dollmann, Roma nazista, trad. I. Zingarelli, Longanesi, Milano, 1949-1951; prefazione di Silvio Bertoldi, Collana SuperBur Saggi, BUR, Milano, 2002
- Eugen Dollmann, La calda estate del 1943, Collana Il salotto di Clio, Le Lettere, Firenze, 2012, ISBN 978-88-6087-369-9
- Frederick William Deakin, Storia della repubblica di Salò (The Brutal Friendship), Collana Biblioteca di cultura storica n.76, Einaudi, Torino, 1963-1968, pp. 826; 2 voll., Collana Gli struzzi n.10, Einaudi, Torino, 1970; riedito col titolo originale, La brutale amicizia. Mussolini, Hitler e la caduta del fascismo, 2 voll., Collana Einaudi Tascabili n.26, Einaudi, Torino, 1990, ISBN 978-88-06-11786-3
- Gianfranco Bianchi, 25 Luglio: crollo di un regime, Milano, Mursia, 1963.
- Silvio Bertoldi, Colpo di Stato. 25 luglio 1943: il ribaltone del fascismo, Rizzoli, Milano, 1996, pp. 299
- Giorgio Bocca, Storia d'Italia nella guerra fascista 1940-1943, Feltrinelli, 1996.
- Giaime Pintor, L'ora del riscatto. 25 luglio 1943, Collana Etcetera, Castelvecchi, Roma, 2013, ISBN 978-88-7615-962-6
Voci correlate
- Armistizio di Cassibile
- Benito Mussolini
- Caduta della Repubblica Sociale Italiana
- Dino Grandi
- Gran Consiglio del Fascismo
- Pietro Badoglio
- Governo Badoglio
- Periodo costituzionale transitorio
- Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943
- Storia dell'Italia fascista
25/07/2016, ore 16.27, da https://it.wikipedia.org/wiki/25_luglio
25 luglio
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Indice
Eventi
- 306 - Costantino I viene proclamato Imperatore dalle sue truppe
- 325 - Conclusione del Concilio di Nicea: è stato il primo concilio ecumenico del mondo cristiano, secondo la prassi del Concilio di Gerusalemme di età apostolica.
- 864 – Con l'Editto di Pistres, Carlo il Calvo ordina misure difensive contro le invasioni vichinghe
- 1261 - Costantinopoli viene riconquistata dai bizantini comandati dal generale Alessio Strategopulo, la città torna ad essere capitale dell'impero bizantino.
- 1365 – Forte terremoto colpisce Bologna
- 1467 – Viene combattuta la Battaglia della Riccardina che vede fonteggiarsi Venezia, Ferrara, Bologna, lo Stato Pontificio e Urbino
- 1593 - Enrico IV di Francia si converte pubblicamente dal Protestantesimo al Cattolicesimo
- 1722 - La Guerra dei tre anni inizia sul confine tra Maine e Massachusetts
- 1758 - Guerre francesi e indiane: Le batterie della Fortezza Louisbourg vengono messe a tacere e tutte le navi francesi vengono distrutte o catturate
- 1759 - Guerre francesi e indiane: In Canada, le forze britanniche strappano Fort Niagara ai francesi, che conseguentemente abbandonano Fort Rouillé
- 1799 - Ad Abukir in Egitto, Napoleone I di Francia sconfigge 10 000 Ottomani guidati da Mustafa Pasha
- 1814 - Guerra del 1812: Battaglia di Lundy's Lane – Rinforzi arrivavano nei pressi del Niagara per le forze britanniche e canadesi del generale Riall. Alle 18:00 inizia una sanguinosa battaglia, che si protrarrà per tutta la notte, contro gli uomini di Jacob Brown. Gli americani si ritirano a Fort Erie
- 1830 - Carlo X ed i ministri del Polignac emana le Ordinanze di Saint-Cloud
- 1861 - Guerra di secessione americana: La Risoluzione Crittenden-Johnson viene approvata dal Congresso statunitense. In essa si dichiara che la guerra viene combattuta per preservare l'Unione e non per porre fine alla schiavitù
- 1866 - Il Congresso degli Stati Uniti approva una legge che istituisce il grado di generale dell'esercito (oggi detto "generale a 5 stelle"). Il tenente generale Ulysses S. Grant diventa il primo ad ottenere questo grado
- 1868 - Il Wyoming diventa territorio degli Stati Uniti
- 1897 - Lo scrittore Jack London parte per unirsi alla Corsa all'oro del Klondike dove scriverà i suoi primi racconti di successo
- 1898 – Inizia l'invasione statunitense di Porto Rico, con le truppe che sbarcano nella baia di Guánica
- 1907 – La Corea diventa un protettorato del Giappone
- 1909 – Louis Blériot compie il primo volo in aeroplano attraverso La Manica († Calais a Dover in 37 minuti)
- 1917 – Sir Thomas Whyte introduce la prima tassa sul reddito in Canada, come misura "temporanea" (aliquota più bassa 4%, più alta 25%)
- 1920 – Telecomunicazioni: prima trasmissione radio bidirezionale transatlantica
- 1934 – I Nazisti assassinano il Cancelliere austriaco Engelbert Dollfuss, durante un fallito colpo di Stato
- 1943 – Seconda guerra mondiale: Benito Mussolini viene sfiduciato dal Gran Consiglio del Fascismo che vota l'ordine del giorno Grandi, e successivamente viene arrestato a Villa Savoia dai capitani dei Carabinieri Paolo Vigneri e Raffaele Aversa e sostituito al governo da Pietro Badoglio; questo fatto segna la caduta del fascismo
- 1944 – Seconda guerra mondiale: Operazione Spring – Uno dei giorni più sanguinosi per le truppe canadesi durante la guerra: 18.444 perdite, tra cui 5.021 morti
- 1946
- Test nucleari: Nel primo test sottomarino di una bomba atomica, la USS Saratoga (non più operativa) viene affondata vicino all'Atollo di Bikini nell'Oceano Pacifico, quando gli USA detonano la Baker Day
- USA: Dean Martin e Jerry Lewis si esibiscono per la prima volta in coppia
- 1952 – Porto Rico diventa un territorio autogovernato degli Stati Uniti
- 1956 – A un'ottantina di chilometri da Nantucket Island, il transatlantico italiano Andrea Doria affonda dopo essersi scontrata nella nebbia con la Stockholm, 51 vittime
- 1968 – Papa Paolo VI pubblica l'enciclica Humanae Vitae.
- 1969 – Guerra del Vietnam: il presidente statunitense Richard Nixon dichiara la Dottrina Nixon, secondo la quale gli USA si aspettano che gli alleati asiatici si preoccupino della propria difesa militare. Questo fu l'inizio della "Vietnamizzazione" della guerra
- 1973 – viene lanciata la dodicesima sonda verso Marte, nell'ambito della missione russa Mars 5: la sonda raggiungerà il pianeta il 12 febbraio 1974 ed invierà alla Terra alcuni dati
- 1978 – Nasce Louise Brown, la prima dei cosiddetti bambini in provetta
- 1984 – Svetlana Evgen'evna Savickaja, cosmonauta della Salyut 7, diventa la prima donna a camminare nello spazio
- 1994 – Israele e Giordania firmano la Dichiarazione di Washington che pone formalmente fine allo stato di guerra che esisteva tra le due nazioni dal 1948
- 1997 – K.R. Narayanan giura come decimo presidente dell'India e primo membro della casta Dalit a ricoprire questo incarico
- 1998 – La Marina Militare degli Stati Uniti commissiona la portaerei USS Harry S. Truman e la mette in servizio
- 2000 – Un Concorde dell'Air France si schianta poco dopo il decollo da Parigi, uccidendo le 109 persone a bordo e 4 che si trovavano a terra.
- 2004 – Oltre 100.000 oppositori al piano di disimpegno del Primo Ministro Ariel Sharon, partecipano ad una catena umana che va da Gush Katif (le comunità ebraiche adiacenti alla Striscia di Gaza), fino al Muro Occidentale, a Gerusalemme (90 chilometri)
- 2010 – Incominciano le operazioni di deterrenza Americane/Sud coreane contro le azioni Nord Coreane, salpa la portaerei USS George Washington, il Nord Corea minaccia una «Dissuasione nucleare».
- 2013 - Incidente ferroviario a Santiago di Compostela (Spagna), 79 vittime
Nati
Ci sono circa 690 voci su persone nate il 25 luglio; vedi la pagina Nati il 25 luglio per un elenco descrittivo o la categoria Nati il 25 luglio per un indice alfabetico.Morti
Ci sono circa 280 voci su persone morte il 25 luglio; vedi la pagina Morti il 25 luglio per un elenco descrittivo o la categoria Morti il 25 luglio per un indice alfabetico.Feste e ricorrenze
Civili
Nazionali:- Costa Rica – Anniversario dell'annessione della provincia di Guanacaste
- Cuba – Vigilia del giorno della Rivoluzione
- Finlandia - Giorno di Jaakko
- Porto Rico – Giorno della Costituzione (1952)
- Tunisia – Giorno della Repubblica (1957)
Religiose
Cristianesimo:- San Giacomo il Maggiore (o San Jacopo), apostolo e martire, patrono della Spagna
- Santi Banto e Beato, eremiti
- San Bonifacio martire
- San Cristoforo, martire
- San Cucufate, martire
- Santa Eugenia, vergine e martire
- Santi Giustino, Fiorenzo, Felice e Giusta, martiri a Furci
- Santa Glodesinda, badessa
- San Magnerico di Treviri, vescovo
- Santa Maria del Monte Carmelo (Carmen Sallés y Barangueras), fondatrice delle Religiose concezioniste missionarie dell'insegnamento
- San Mordeyren
- Santa Olimpiade, vedova
- San Teodemiro di Cordova, martire
- Santa Valentina, martire
- Beato Antonio di Olmedo, mercedario
- Beato Antonio Lucci, vescovo
- Beato Ángel Darío Acosta Zurita, sacerdote e martire
- Beati Deogratias Palacios, Leone Inchausti, Giuseppe Rada, Giuliano Moreno e Giuseppe Riccardo Díez, martiri di Granada
- Beato Dionisio Pamplona Polo, sacerdote scolopio, martire
- Beati Federico Rubio Alvarez e 3 compagni, religiosi e martiri
- Beato Giovanni Soreth, sacerdote carmelitano
- Beata Maria Teresa di Gesù Bambino (Mieczyslawa Kowalska), vergine e martire
- Beato Michel-Louis Brulard, carmelitano, martire della Rivoluzione Francese
- Beato Michele Peiró Victori, padre di famiglia, martire
- Beato Pietro Berno da Ascona, martire
- Beato Pietro da Mogliano, religioso
- Beato Pietro de Avedano, martire mercedario
- Beati Pietro Largo Redondo, Felice Ugalde Irurzun e Benedetto Solano Ruiz, religiosi passionisti
- Beato Rodolfo Acquaviva, gesuita, martire
- Festa in onore di Ilyap'a
Nessun commento:
Posta un commento