18/05/2021, ore 12.58, da https://www.tuttogreen.it/curcuma-proprieta-benefici/
Guida pratica alle proprietà della curcuma: tutti i suoi incredibili benefici!
Dagli utilizzi in cucina alle ricette di bellezza
Scopriamo le proprietà ed i benefici della curcuma, una spezia fino a poco tempo fa poco conosciuta in cucina. Nota per le sue virtù coloranti è anche uno dei principali ingredienti della cucina naturale e un rimedio utile per la nostra salute e la bellezza.
Contenuti
Origine e storia
La curcuma è una spezia di origine orientale, in particolare dell’Asia meridionale, poi diffusa in tutto il sud-est asiatico. Grazie ai commerci con l’Oriente giunse in Europa. Veniva infatti importata sia la radice – o meglio i rizomi essiccati dal tipico colore giallo intenso – sia la polvere, ricavata sempre dal rizoma.
In particolare la polvere di questa spezia è simile all’ocra ed ebbe un notevole impiego presso le popolazioni antiche grazie alle sue proprietà coloranti.
Già i Romani la utilizzavano per tingere i tessuti e Marco Polo in alcuni passaggi del ‘Milione’ parla di questa spezia avvicinandola, come potere colorante, allo zafferano ed infatti una delle varietà più comuni (nome botanico curcuma longa) è stata chiamata anche zafferano d’oriente.
Già dall’antichità era noto come colorante. Per il potere colorante anche oggi l’estratto di curcuma è utilizzato per bevande, prodotti da forno, gelati, biscotti e salse. Lo potrete riconoscere in etichetta perché contrassegnato dalla sigla E100.
La pianta ed il fiore
La specie ornamentale della curcuma alismatifolia è impiegata come pianta d’appartamento. Caratterizzata da fiori violetti, ha un’origine asiatica che spiega i suoi due soprannomi che a volte la designano: tulipano Thai o tulipano del Siam.
Non è in grado di sopportare il freddo, per questo va tenuta in interno e coltivata in vaso. Si trova facilmente nei centri di giardinaggio in piantine già ben sviluppate e fiorite.
Bella e originale, questa pianta dal portamento eretto ha una grande infiorescenza composta da brattee rosa o bianche, a seconda della varietà. La fioritura dura 2 mesi, nel periodo tra giugno e settembre. È caratterizzata da lunghe foglie lanceolate, costolate, di colore verde chiaro o verde-blu, anch’esse rigide.
Ha bisogno di terreno fertile e permeabile, annaffiature regolari, e una concimazione mensile con fertilizzante solubile.
Quando la fioritura volge al termine, a settembre, il fogliame comincia a ingiallire e poi essiccare. Bisogna rimuovere le foglie secche e ridurre al minimo l’innaffiamento dall’autunno alla fine dell’ inverno. Da marzo, riprendere gradualmente un’irrigazione che mantenga sempre la terra umida.
L’alismatifolia apprezza la luce, ma teme il sole diretto.
Le proprietà
In questa pianta sono contenuti diversi componenti, eccovene una rapida sintesi:
- olio essenziali: olio essenziale di canfora, di cineolo, di turmerone
- non-flavonoidi: curcumina, dalla spiccata azione stimolante della produzione della bile e antiinfiammatoria e antiossidante
- sali minerali: soprattutto rame, potassio, ferro e manganese
- coloranti: del gruppo della curcumina (curcuminoidi)
- vitamine: presente la vitamina C soprattutto nella radice fresca e vitamina B6 utile in caso di anemia, oltre a riboflavina, niacina e colina, attiva nelle affezioni della pelle e le dermatiti
Curcuma: i benefici
La consapevolezza dei suoi poteri medicamentosi si diffuse nel XVI secolo per il trattamento dell’itterizia e dei disturbi del fegato. Ancora oggi sono molto apprezzati questi effetti di protezione del fegato e di stimolo per le vie biliari, di cui favorisce la secrezione e l’evacuazione. Sono dovuti alla curcumina, concentrata nel rizoma.
Questa sostanza ha anche un’azione antinfiammatoria, quindi è utile nei casi di infiammazione di tessuti e articolazioni, infatti se ne sta studiando il possibile utilizzo nel trattamento dell’artrite reumatoide al posto dei FANS, gli antinfiammatori sintetici, evitando quindi gli effetti collaterali di questi ultimi, specialmente a danno dello stomaco e del sistema nervoso.
Questa spezia ha anche un potenziale effetto antitumorale: molte ricerche tendono ad evidenziare una azione efficace particolarmente contro i melanomi e i tumori della pelle, di cui rallenterebbe il progresso.
Queste proprietà sono presenti soprattutto nella curcuma fresca, che sta diventando un ingrediente sempre più conosciuto e presente sulla tavola degli italiani.
Inoltre sembrerebbe agire anche sull’herpes simplex e avere una qualche azione di contrasto dell’Alzheimer. Ma sono in corso ancora degli studi.
Curcuma per dimagrire?
I benefici per la salute, lo abbiamo già detto, sono dovuti ai suoi alti livelli di beta-carotene e vitamina C, ma anche alla curcumina. Ed è questa sostanza che agisce sul peso.
Diversi studi scientifici stanno cercando di chiarire quali meccanismi esatti agiscano sul calo ponderale, ma è opinione comune che la curcuma abbia un qualche effetto sulla perdita di peso. In primo luogo, perché stimola la digestione, in secondo, perché è un alimento brucia-grassi. Nel processo digestivo infatti, la curcumina aiuta a rendere i grassi più solubili, e ne facilita l’assorbimento.
Aiuta anche le cellule ad assimilare il glucosio, motivo per cui è spesso consigliata per il trattamento del diabete di tipo 2.
Riduce inoltre l’assorbimento del colesterolo e delle lipoproteine a bassa densità. Purtroppo è solo parzialmente assorbita dal corpo. Per ottimizzare questo assorbimento, è consigliabile consumarla in associazione al pepe nero.
Tisana dimagrante alla curcuma
Per accompagnare una dieta e ridurre la sensazione di gonfiore, si consiglia di preparare regolarmente un infuso di curcuma. La ricetta è semplice:
- 1 cucchiaino di tè verde
- Un cucchiaino di curcuma in polvere
- 1 pizzico di pepe nero
- 1 scorza di limone
Preparazione. Versate in una tazza, contenente un filtro da té con questi ingredienti, dell’acqua bollente. Lasciate in infusione per una decina di minuti e bevetene 2 tazze al giorno.
È importante sapere che la curcuma da sola non è sufficiente per perdere peso, ma è un alleato prezioso se affiancato ad una dieta equilibrata e all’esercizio fisico.
Rimedi naturali a base di curcuma
Ecco altri rimedi naturali che possono avvalersi delle proprietà di questa pianta:
- Rimedi naturali per il reflusso gastriesofageo
- Erbe antinfiammatorie, scopri quali sono
- Gengive infiammate, rimedi naturali
- Quali sono gli analgesici naturali
- Combattere il dolore con gli antidolorifici naturali
- Curare la tonsillite con lo zenzero e la curcuma
- Mini-guida alle spezie brucia-grassi
- Quali sono gli antibiotici naturali
Dosaggio
Ed ora vediamo quanto è consugliato assumere questa spezia.
In caso di disturbi digestivi
Rizoma essiccato in polvere. Prelevare da 1,5 g a 3 g (1 cucchiaio) al giorno, che corrisponde a circa 60 mg-200 mg di curcuminoidi. (Questo è ciò che molte persone in India consumano quotidianamente, grazie al curry tradizionale.
In infusione. Inumidire 1 g-1,5 g di rizoma in polvere in 150 ml di acqua bollente per 10-15 minuti. Vi consigliamo di bere 2 tazze al giorno.
Come estratto fluido (1:1). Assumere da 1,5 ml a 3 ml al giorno.
Come tintura (1:5). Assumere massimo 10 ml al giorno.
In caso d’infiammazione
Estratto standardizzato di curcuminoidi. Prendere da 200 mg a 400 mg di curcuminoidi, 3 volte al giorno. Queste dosi, che superano di gran lunga quelle ottenibili con il normale consumo di questa spezia, si ottengono solitamente utilizzando gli estratti standardizzati al 95%.
Vi consigliamo di utilizzare estratti contenenti bromelina o piperina (l’ingrediente piccante del pepe). Sono sostanze che migliorano l’assorbimento della curcumina. Un’altra opzione è quella di assumere integratori di curcuma durante i pasti, dato che la presenza di grasso aumenta anche l’assorbimento della spezia.
Curcuma fresca: i nostri consigli
Si consiglia di consumarla fresca, aggiungendone un pezzetto sbucciato a fine cottura, per sfruttare appieno le sue preziose virtù ed i suoi principi attivi, che si possono disperdere con la cottura.
Quale curcuma comprare
La forma più diffusa è per lo più in polvere ma va detto che alcuni orticoltori la vendono anche fresca.
Vi consigliamo di scegliere preferibilmente una provenienza di origine biologica.
La si trova anche in differenti forme:
- Sotto forma di olio essenziale. La curcuma longa è utilizzata per i disturbi digestivi, per calmare l’infiammazione e i dolori reumatici.
Attenzione: verificare che l’olio essenziale non sia Curcuma xanthorrhiza o Curcuma zeodaria (quest’ultima è infatti tossica per il sistema nervoso). Per un uso cutaneo, non dimenticate di miscelarla sempre con olio vegetale. - Negli integratori alimentari. Questi ultimi la accoppiano quasi sempre con la piperina o la bromelina.
Dove si compra
Una volta chiarito in che forma viene commercializzata, ecco ora dove trovarla nella grande distribuzione.
È tuttavia possibile reperirla fresca nei più grandi negozi di ortofrutta e al mercato, sui banchi di alimenti esotici.
Ultimamente, questa spezia dalle tante proprietà si trova anche nelle più popolari catene di supermercati italiani, sia in polvere, che fresca (per esempio, all’Esselunga troviamo confezioni di curcuma dal Perù al prezzo di 2 euro circa a confezione).
Potrebbe interessarvi acquistarla anche come integratore, la trovate anche online direttamente su Amazon:
Eccola anche sotto forma di polvere o di compressa sempre in vendita online.
Come conservarla
Capiamo come conservarla al meglio senza alterarne le proprietà.
- Potete conservare la radice della curcuma fresca per una o due settimane in frigorifero. Dovete conservarla in un contenitore per alimenti ermetico.
- Se invece l’avete acquistata in polvere vi consigliamo per prima
cosa di metterla all’interno di un barattolo che sia non trasparente e
sigillato. Dovete infatti evitare che venga esposta alla luce del sole
per preservarne l’aroma più a lungo.
Vi consigliamo anche di tenere il barattolo in un luogo fresco e asciutto.
Come utilizzarla in cucina
Si può utilizzare pura in polvere che in composizione con altre spezie, come per esempio nella preparazione di vari tipi di curry.
Dona alle preparazioni un bel color giallo paglierino e un leggero sentore di curry, se cotta attenua il profumo. Ideale per dare sapore a piatti di carne di bovino e di pollo, per insaporire il riso e come condimento per la verdura e i cereali. Chi più la utilizza sono gli indiani, che la impiegano nel chutney e anche nei dolci.
Potete spolverare questa spezia anche nei frullati di frutta fresca, a patto di azzeccare gli abbinamenti di gusto. Ottima con pere, mele, e banane, non va bene con le fragole.
E perché non provate anche voi a profumare e colorare i biscotti, i muffin dolci e salati e dare un tocco di colore perfino allo yogurt?
Lo sapevi? Curcuma deriva dall’arabo kurkum, che significa “zafferano”. Non a caso, la varietà più utilizzata di questa spezia deriva da una pianta conosciuta come zafferano d’India, paese dove questa spezia serve a preparare il curry o altre misture di spezie come il garam masala.
Curcuma e zenzero, un mix perfetto!
Zenzero e curcuma: una meravigliosa combinazione di sostanze benefiche. Insieme, questi 2 rizomi sono ancora meglio! I principi attivi di uno rafforzano quelli dell’altro. Aggiungete anche un po’ di pepe nero. Questo permette alla curcumina di essere digerita meglio e moltiplica i buoni effetti delle due radici. Noti per le loro proprietà antiossidanti, zenzero e curcuma combinati insieme aumentano le loro virtù fino a dieci volte.
Appartengono entrambe alla famiglia delle Zingiberaceae. I loro colori accesi, arancio e ocra, sono segno di un alto contenuto di antiossidanti, efficaci nel rafforzare le difese naturali.
Potete usare queste due radici anche nelle marinate, nelle salse e nei condimenti: un ottimo modo per portare un tocco profumato e colorato ai piatti. Lo zenzero conferisce un retrogusto piccantino, mentre la curcuma ha più un sapore ‘speziato’.
Potete spolverare queste spezie direttamente i piatti a fine cottura. Si adattano bene con la carne, sia bianca che rossa, specialmente quella stufata, si sposano con la verdura cotta e la zuppe.
Sono apprezzate anche nei dolci. Con il miele, la cannella e l’anice, sono gli ingredienti base del famoso pain d’épice francese.
Infuso zenzero e curcuma
Potete usarli in infusione: tagliate a strisce di 1 cm la radice di curcuma fresca e lo zenzero. Fate bollire l’acqua e mettete in infusione per circa 5 minuti, prima di filtrare. Si può lasciarle più a lungo se si desidera un gusto più speziato. Aggiungete qualche goccia di limone e un po’ di miele per dolcificare.
Salsa agrodolce allo zenzero
Potete preparare una salsa agrodolce: mescolate 4 cucchiai di olio d’oliva, il succo di 1/2 limone, 1 cucchiaino di miele, 1 pezzetto di 2 cm di zenzero e 1 pezzetto di 2 cm di curcuma, grattugiati, con un pizzico di pepe.
Le ricette suggerite
Questa spezia si sposa con diversi piatti, ma soprattutto con il riso, ed è comune nella tradizione indiana. Ci sono molte ricette che vi consigliamo, ma provate ad introdurla in alcune delle nostre ricette vegetariane e vegan, tra cui:
- Risotto con carote e piselli e curcuma
- Zuppa di patate indian style
Riso basmati alla curcuma, anacardi e uvetta
Vi proponiamo il riso basmati alla curcuma, arricchito da anacardi e uvetta, un piatto indiano tradizionale rivisitato in chiave più occidentale.
Curiosità: il riso basmati è in realtà una variante del riso pilau o pilaf. E’ il modo di cuocere il riso in Oriente, il riso assorbe il liquido di cottura e viene aromatizzato con varie spezie e colorato di giallo con zafferano o curcuma.
Ingredienti per 4 persone:
- 80 ml di olio di mais
- 1 scalogno
- Un cucchiaino di curcuma in polvere
- 1 cucchiaino di pepe nero in grani
- Un cucchiaino di cannella in polvere
- 250 gr di riso basmati
- 200 ml di latte di cocco (lo trovate in lattina al supermercato, nel reparto cibi esotici)
- 2 chiodi di garofano oppure 1 cucchiaino in polvere
- 3 semi di cardamomo (opzionale)
- 50 gr di uvetta
- 100 gr di anacardi già salati e tostati
Preparazione. In una padella antiaderente scaldate l’olio a fuoco dolce e unite lo scalogno tritato finemente e la curcuma. Fate dorare e versate il riso dopo averlo sciacquato due volte in abbondante acqua fredda per liberarlo dall’amido.
Fate tostare per almeno 5 minuti. Aggiungete il latte di cocco e cuocete senza portare a ebollizione per altri 10 minuti. Unite le spezie fatte prima ammollare in una tazza d’acqua calda che aggiungerete anch’essa al riso. Potete anche sistemarle in un sacchettino di garza per non ritrovarvi le spezie più grosse nel piatto.
Mettete il coperchio e con la fiamma bassissima cuocete finché tutto il latte di cocco non sarà asciugato. Eventualmente aggiungete un paio di cucchiai d’acqua. All’ultimo, nei piatti da portata, aggiungete gli anacardi e l’uvetta già ammollata in acqua tiepida per 10 minuti per farla rinvenire.
Smoothie alla curcuma, ananas e banana
Per uno smoothie tutta salute ed energia, ecco gli ingredienti:
- 20 gr di zenzero fresco
- 20 gr di curcuma fresca o in polvere
- 1 banana
- 1/2 ananas fresco o sciroppato
- 1 cucchiaio di zucchero
Preparazione. Mettete in un mixer i cubetti di ananas, la banana tagliata a rondelle, il succo di limone, la curcuma e lo zenzero grattugiati.
Tisana alla curcuma
Si può anche mettere in infusione nell’acqua calda per fare una tisana corroborante in caso di raffreddore e nel latte per fare il golden milk.
Le controindicazioni
Non sono noti effetti collaterali significativi legati all’utilizzo di questa spezia, purché consumata in dosi normali (fino a 1/1,5 g). Esiste qualche controindicazione per i soggetti che soffrono di ostruzioni o calcoli alle vie biliari; in questo caso è necessario consultare un medico prima di iniziare il trattamento con questa spezia.
Gli effetti della curcuma e della curcumina si possono aggiungere a quelli di altre piante, farmaci o prodotti naturali con effetto antinfiammatorio.
La curcumina teoricamente può interagire con la chemioterapia e i trattamenti radioterapici
Anche i soggetti sottoposti ad una terapia a base di anticoagulanti devono fare attenzione, dato che l’assunzione continua di curcuma può aumentare le probabilità di emorragie. Al di là di queste, non sono note controindicazioni associate a questo alimento.
18/05/2021, ore 12.58, da https://www.trovaricetta.com/
Trova ricette di cucina: primi, secondi e dolci
Motore di ricerca per le ricette di cucina, puoi cercare per ingredienti o per parole chiavi. Trovi ricette di primi, secondi, contorni, conserve e dolci provenienti dai migliori blog e siti di cucina accuratamente selezionati.
Google Play e il logo di Google Play sono marchi di Google LLC.
101811 ricette
Trova ricette di cucina: primi, secondi e dolci
18/05/2021, ore 12.57, da https://100giornidaleoni.it/
#Notiziario di martedì 18 maggio alle 13 di #100GiorniDaLeoni. Saremo in compagnia di Gianmarco Capitani che ci racconterà cos’è Primum Non Nocere, in vista della grande manifestazione del 22 a Bologna.…
VAI AL VIDEO
18/05/2021, ore 12.56, da https://www.youtube.com/c/RadioRadioTV/videos
Rula Jebreal accusa "Propaganda Live". È comico: sono andati in tilt con le loro stesse armi!
"Land grabbing", vi spiego il disegno con cui vogliono eliminare le piccole imprese - Malvezzi
CAMUSO FURIOSA IN PIAZZA ▷ "È UN CRIMINE! LO STATO NON FA L'UNICA COSA CHE DOVREBBE FARE: CURARCI!"
COME L'AMORE SCONFIGGERÀ I MERCATI ▷ Discorsi sull’Economia Umanistica – Prof. Malvezzi
DOTT. STRAMEZZI SCATENATO IN PIAZZA ▷ TUTTO QUELLO CHE NON VIENE DETTO SU COVID, CURE E PROTOCOLLI
Incredibile post sulla legge Zan: ora ci pensa Saviano a disinformare tutti con le sue menzogne!
SFURIATA DI VISSANI ▷ "SIAMO GLI UNICI ST***ZI A NON AVER AIUTATO LE PERSONE COME TUTTI I PAESI!"
Nessun politico vi dirà queste cose: parlano di borse e vi distolgono dal vero scopo dell'economia!
Il nuovo Ministero della Verità avanza: vi svelo il lato perverso della lotta alle "fake news"
"SARÀ UNA VERA RESISTENZA! ARRIVERANNO ALLA SVENDITA DEL PAESE: IL COVID È LA BOTTA FINALE" ▷ Maglie
"ORMAI C'È SOLO LA VOCE DI CHI COMANDA: SE TI OPPONI TI FANNO UN TSO!" ▷ La denuncia alla Camera
IL MINISTERO SI SBUGIARDA DA SOLO: L'IMMAGINE SUL SITO SVELA LA TRUFFA DELLE MASCHERINE ▷ Duranti
FATE VEDERE QUESTI DATI A TUTTI QUELLI CHE VI DICONO CHE L'ITALIA È UN PAESE DI SPRECONI! ▷ Malvezzi
"INOCULARE QUESTE SOSTANZE È DA IRRESPONSABILI: AUTORIZZAZIONI VACCINI VANNO SOSPESE!" ▷ Holzeisen
RISCHIA LA VITA PER UN ERRORE CLAMOROSO ▷ PER 3 VOLTE IN OSPEDALE NON GLI RICONOSCONO UN'APPENDICITE
18/05/2021, ore 12.55, da https://streethawk1970seregno.tumblr.com/
18/05/2021, ore 12.54,
18/05/2021, ore 12.53, da https://www.staseraintv.com/ martedi
18
maggio
2021
|
Gardner Lodge vive nella ridente Suburbicon con la
moglie Rose, rimasta paralizzata in seguito ad un incidente, e il figlio
Nicky. La sorella gemella ... [continua] |
---|
|
||||||
---|---|---|---|---|---|---|
18/05/2021, ore 12.53, da https://biografieonline.it/biografia-giovanni-falcone
Giovanni Falcone
Biografia • Contro la mafia
Giovanni Falcone nasce a Palermo il 18 maggio 1939, da Arturo, direttore del Laboratorio chimico provinciale, e da Luisa Bentivegna. Dopo aver frequentato il Liceo classico "Umberto" compie una breve esperienza presso l'Accademia navale di Livorno. Decide di tornare nella città Natale per iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza e consegue la laurea nel 1961.
Dopo il concorso in magistratura, nel 1964 diviene pretore a Lentini per trasferirsi subito come sostituto procuratore a Trapani, dove rimane per circa dodici anni. E' in questa sede che va progressivamente maturando l'inclinazione e l'attitudine verso il settore penale: come egli stesso ebbe a dire, "era la valutazione oggettiva dei fatti che mi affascinava", nel contrasto con certi meccanismi "farraginosi e bizantini" particolarmente accentuati in campo civilistico.
All'indomani del tragico attentato al giudice Cesare Terranova, avvenuto il 25 settembre 1979, Falcone comincia a lavorare a Palermo presso l'Ufficio istruzione. Il consigliere istruttore Rocco Chinnici gli affida nel maggio 1980 le indagini contro Rosario Spatola, un processo che investiva anche la criminalità statunitense, e che vide il procuratore Gaetano Costa - ucciso nel giugno successivo - ostacolato da alcuni sostituti, al momento della firma di una lunga serie di ordini di cattura.
Proprio in questa prima esperienza Giovanni Falcone avverte come nel perseguire i reati e le attività di ordine mafioso occorra avviare indagini patrimoniali e bancarie (anche oltre oceano), e come soprattutto occorra la ricostruzione di un quadro complessivo, una visione organica delle connessioni, la cui assenza in passato aveva provocato una "raffica di assoluzioni".
Il 29 luglio 1983 il consigliere Chinnici, a capo del team di magistrati di cui fanno parte Falcone, Barrile e Paolo Borsellino, viene ucciso con la sua scorta in via Pipitone; lo sostituisce Antonino Caponnetto, il quale riprende l'intento di assicurare agli inquirenti le condizioni più favorevoli nelle indagini sui delitti di mafia.
Si costituisce quello che verrà chiamato "pool antimafia", sul modello delle èquipes attive nel decennio precedente di fronte al fenomeno del terrorismo politico. Oltre lo stesso Falcone del gruppo facevano parte i giudici Di Lello e Guarnotta, e Paolo Borsellino, che aveva condotto l'inchiesta sull'omicidio del capitano dei Carabinieri Emanuele Basile, nel 1980.
L'interrogatorio iniziato a Roma nel luglio 1984 in presenza del sostituto procuratore Vincenzo Geraci e di Gianni De Gennaro, del Nucleo operativo della Criminalpol, del "pentito" Tommaso Buscetta, è da considerarsi una vera e propria svolta per la conoscenza di determinati fatti di mafia e specialmente della struttura dell'organizzazione "Cosa nostra".
I funzionari di Polizia Giuseppe Montana e Ninni Cassarà, stretti collaboratori di Falcone e Borsellino, vengono uccisi nell'estate 1985. Si comincia a temere per l'incolumità dei due magistrati, i quali, per motivi di sicurezza, vengono trasferiti con le famiglie presso il carcere dell'Asinara.
Attraverso questa serie di vicende drammatiche si giunge alla sentenza di condanna a Cosa nostra nel primo maxiprocesso (16 dicembre 1987) emessa dalla Corte di Assise di Palermo, presidente Alfonso Giordano, dopo ventidue mesi di udienze e trentasei giorni di riunione in camera di consiglio. L'ordinanza di rinvio a giudizio per i 475 imputati era stata depositata dall'Ufficio istruzione agli inizi di novembre di due anni prima.
Gli avvenimenti successivi risentono negativamente di tale successo. Nel gennaio il Consiglio superiore della magistratura preferisce il consigliere Antonino Meli a Falcone, a capo dell'Ufficio istruzione, in sostituzione di Caponnetto che aveva voluto lasciare l'incarico.
Inoltre in seguito alle confessioni del "pentito" catanese Antonino Calderone, che avevano determinato una lunga serie di arresti (comunemente noti come "blitz delle Madonie"), il magistrato inquirente di Termini Imerese si ritiene incompetente, e trasmette gli atti all'Ufficio palermitano. Meli, in contrasto con i giudici del pool, rinvia le carte a Termini, in quanto i reati sarebbero stati commessi in quella giurisdizione. La Cassazione, allo scorcio del 1988, ratifica l'opinione del consigliere istruttore, negando la struttura unitaria e verticisti delle organizzazioni criminose, e affermando che queste, considerate nel loro complesso, sono dotate di "un'ampia sfera decisionale, operano in ambito territoriale diverso ed hanno preponderante diversificazione soggettiva". Questa decisione sancisce giuridicamente la frantumazione delle indagini che l'esperienza di Palermo aveva inteso superare.
Il 30 luglio Giovanni Falcone richiede di essere destinato a un altro ufficio. In autunno Meli gli rivolge l'accusa d'aver favorito in qualche modo il cavaliere del lavoro di Catania Carmelo Costanzo, e quindi scioglie il pool, come il giudice Paolo Borsellino aveva previsto fin dall'estate in un pubblico intervento, peraltro censurato dal CSM. I giudici Di Lello e Conte si dimettono per protesta.
Su tutta questa vicenda nel giugno 1992, durante un dibattito promosso a Palermo dalla rivista "Micromega", Borsellino ebbe a ricordare: "La protervia del consigliere istruttore Meli l'intervento nefasto della Corte di cassazione cominciato allora e continuato fino a oggi, non impedirono a Falcone di continuare a lavorare con impegno". Nonostante simili avvenimenti sempre nel corso del 1988, Falcone aveva realizzato una importante operazione in collaborazione con Rudolph Giuliani, procuratore distrettuale di New York, denominata "Iron Tower", grazie alla quale furono colpite le famiglie dei Gambino e degli Inzerillo, coinvolte nel traffico di eroina.
Il 20 giugno 1989 si verifica il fallito e oscuro attentato dell'Addaura presso Mondello a proposito del quale Falcone affermò "Ci troviamo di fronte a menti raffinatissime che tentano di orientare certe azioni della mafia. Esistono forse punti di collegamento tra i vertici di Cosa nostra e centri occulti di potere che hanno altri interessi. Ho l'impressione che sia questo lo scenario più attendibile se si vogliono capire davvero le ragioni che hanno spinto qualcuno ad assassinarmi". Il periodo subito successivo segue con lo sconcertante episodio del cosiddetto "corvo": alcune lettere anonime che accusano astiosamente Falcone e altri.
Una settimana dopo l'attentato il CSM decide la nomina di Giovanni Falcone a procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Palermo. Nel gennaio 1990 coordina un'inchiesta che porta all'arresto di quattordici trafficanti colombiani e siciliani, inchiesta che aveva preso l'avvio dalle confessioni del "pentito" Joe Cuffaro' il quale aveva rivelato che il mercantile Big John, battente bandiera cilena, aveva scaricato nel gennaio 1988, 596 chili di cocaina al largo delle coste di Castellammare del Golfo.
Nel corso dell'anno si sviluppa lo "scontro" con Leoluca Orlando, originato dall'incriminazione per calunnia nei confronti del "pentito" pellegriti, il quale rivolgeva accuse al parlamentare europeo Salvo Lima. La polemica prosegue con il ben noto argomento delle "carte nei cassetti" che Falcone ritenne frutto di puro e semplice "cinismo politico".
Orlando ormai ha bisogno della "temperatura" sempre più alta. Sarà costretto a spararla ogni giorno più grossa. Per ottenere questo risultato, lui e i suoi amici, sono pronti a tutto, anche a passare sui cadaveri dei loro genitori.
Nel 1990 alle elezioni dei membri togati del Consiglio superiore della magistratura, Falcone è candidato per le liste "Movimento per la giustizia" e "Proposta 88" (nella circostanza collegate): l'esito sarà però negativo.
Intanto si fanno più aspri i dissensi con l'allora procuratore Giammanco, sia sul piano valutativo, sia su quello etico, nella conduzione delle inchieste.
Falcone accoglie l'invito del vice-presidente del Consiglio dei ministri, Claudio Martelli, che aveva assunto l'interim del Ministero di grazia e giustizia, a dirigere gli Affari penali del ministero, assumendosi l'onere di coordinare una vasta materia, dalle proposte di riforme legislative alla collaborazione internazionale. Si apre così dal marzo 1991 un periodo caratterizzato da una attività intensa, volta a rendere più efficace l'azione della magistratura nella lotta contro il crimine.
Falcone si impegna a portare a termine quanto ritiene condizione indispensabile del rinnovamento: la razionalizzazione dei rapporti tra pubblico ministero e polizia giudiziaria, e il coordinamento tra le varie procure. Si poneva l'esigenza di un coordinamento di livello nazionale.
Istituita nel novembre del 1991 la Direzione nazionale antimafia, sulle funzioni di questa il giudice si soffermò anche nel corso della sua audizione al Palazzo dei Marescialli del 22 marzo 1992. "Io Credo - egli chiarì in tale circostanza, secondo un resoconto della seduta pubblicato dal settimanale "L'Espresso" (7 giugno 1992) - che il procuratore nazionale antimafia abbia il compito principale di rendere effettivo il coordinamento delle indagini, di garantire la funzionalità della polizia giudiziaria e di assicurare la completezza e la tempestività delle investigazioni. Ritengo che questo dovrebbe essere un organismo di supporto e di sostegno per l'attività investigativa che va svolta esclusivamente dalle procure distrettuali antimafia". La candidatura di Falcone a questi compiti fu ostacolata in seno al CSM, il cui plenum non aveva ancora assunto una decisione definitiva, prima della tragica morte di Falcone.
E' il 23 maggio 1992 quando alle 17 e 56, all'altezza del paese siciliano di Capaci, cinquecento chili di tritolo fanno saltare in aria l'auto su cui viaggia il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.
All'esecrazione dell'assassinio, il 4 giugno si unì il Senato degli Stati Uniti, con una risoluzione intesa a rafforzare l'impegno del gruppo di lavoro italo-americano, di cui Falcone era componente.
Nemmeno due mesi più tardi, il 19 luglio, toccava a un altro magistrato cadere sotto i colpi della mafia. Paolo Borsellino veniva ucciso da un'autobomba a Palermo in via D'Amelio. Si tratta di uno dei periodi più bui della storia della Repubblica Italiana.
Falcone fu personaggio discusso, per alcuni molto odiato in vita e molto amato dopo la morte, un personaggio diffidente e schivo, ma tenace ed efficiente. Per quanto fosse un uomo normale, ha lottato in prima persona con tutte le sue forze per tutelare la propria autonomia di giudice in trincea contro la mafia, e oggi è considerato a tutti gli effetti un simbolo positivo, una storia da non dimenticare.
18/05/2021, ore 12.52, da https://biografieonline.it/biografia-papa-giovanni-paolo-2
Papa Giovanni Paolo II
Biografia • Pellegrino nel mondo
Karol Józef Wojtyla nasce il 18 maggio 1920 a Wadowice, città a 50 km da Cracovia, in Polonia. E' il secondo dei due figli di Karol Wojtyla e di Emilia Kaczorowska, che muore quando lui ha solo nove anni. Anche il fratello maggiore non ebbe miglior sorte, morendo molto giovane nel 1932.
Finiti brillantemente gli studi liceali, nel 1938 si trasferisce a Cracovia con il padre ed inizia a frequentare la Facoltà di Filosofia della città. Si iscrive anche allo "Studio 38", circolo teatrale che durante la seconda guerra mondiale va avanti clandestinamente. Nel 1940 lavora come operaio nelle cave presso Cracovia e in seguito nella locale fabbrica chimica. Evita così la deportazione ed i lavori forzati nel Terzo Reich tedesco.
Nel 1941 il padre muore, e il giovane Karol appena ventenne si trova del tutto solo.
A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequenta i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall'Arcivescovo di Cracovia, il Cardinale Adam Stefan Sapieha. Nel contempo è uno dei promotori del "Teatro Rapsodico", anch'esso clandestino. Nell'agosto del 1944 l'arcivescovo Sapieha lo trasferisce, insieme ad altri seminaristi clandestini, nel Palazzo dell'arcivescovado. Vi rimarrà fino alla fine della guerra.
Il giorno 1 novembre 1946 Karol Wojtyla è ordinato sacerdote; dopo pochi giorni parte per proseguire gli studi a Roma, dove alloggia presso i Pallottini, in Via Pettinari. Nel 1948 discute la sua tesi sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce. Rientra da Roma in Polonia dove come viceparroco viene destinato alla parrocchia di Niegowiæ presso Gdów.
Il Senato accademico dell'Università Jagiellonica, dopo avergli riconosciuto i titoli degli studi compiuti nel periodo 1942-1946 a Cracovia e i successivi all'Angelicum di Roma, gli assegna il titolo di dottore con la qualifica di ottimo. In quel periodo, durante le sue vacanze, esercita il ministero pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda.
Nel 1953 presenta all'Università cattolica di Lublino una tesi sulla possibilità di fondare un'etica cristiana a partire dal sistema etico di Max Scheler. Più tardi, diviene professore di Teologia Morale ed Etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino.
Nel 1964 Karol Wojtyla è nominato arcivescovo metropolita di Cracovia: si insedia ufficialmente nella Cattedrale del Wawel. Tra il 1962 e il 1964 partecipa alle quattro sessioni del Concilio Vaticano II.
Il 28 giugno 1967 viene nominato cardinale da Papa Paolo VI. Nel 1972 esce "Alle basi del rinnovamento. Studio sull'attuazione del Concilio Vaticano II".
Il 6 agosto 1978 muore Paolo VI, Karol Wojtyla partecipa alle esequie ed al conclave che, il 26 agosto 1978, elegge Giovanni Paolo I (Albino Luciani).
In seguito alla improvvisa morte di quest'ultimo, il 14 ottobre 1978 inizia un nuovo Conclave e il 16 ottobre 1978 il cardinale Karol Wojtyla viene eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo II. E' il 263° Successore di Pietro. Il primo Papa non italiano dal sedicesimo secolo: l'ultimo era stato l'olandese Adriano VI, morto nel 1523.
Il Pontificato di Giovanni Paolo II si caratterizza in particolar modo per i viaggi apostolici. Durante il suo lungo Pontificato Papa Giovanni Paolo II compirà oltre 140 visite pastorali in Italia e, come Vescovo di Roma, si recherà in oltre 300 delle 334 parrocchie romane. I viaggi apostolici nel mondo - espressione della costante sollecitudine pastorale del Successore di Pietro per tutte le Chiese - sono stati quasi un centinaio. Anziano e malato, anche verso gli ultimi anni della sua vita - durante i quali ha convissuto con il morbo di Parkinson - Karol Wojtyla non ha mai rinunciato a compiere viaggi faticosi e impegnativi.
Di particolare importanza, sono i viaggi nei paesi dell'Est europeo, che sanciscono la fine dei regimi comunisti e quelli in zone di guerra quali Sarajevo (aprile 1997) e Beirut (maggio 1997), che rinnovano l'impegno della Chiesa cattolica per la pace. Storico anche il suo viaggio a Cuba (gennaio 1998) e l'incontro con il "Leader maximo" Fidel Castro.
La data del 13 maggio 1981 è invece segnata da un episodio gravissimo: Ali Agca, un giovane turco nascosto tra la folla in piazza San Pietro, spara al Papa due colpi di pistola, ferendolo gravemente all'addome. Il Papa viene ricoverato al Policlinico Gemelli, dove rimane in sala operatoria per sei ore. L'attentatore viene arrestato.
Gli organi vitali vengono solo sfiorati: una volta ristabilitosi il Papa perdonerà il suo attentatore, andando a trovare Agca in carcere, in una visita rimasta storica. La ferma e convinta fede di Karol Wojtyla gli fa ritenere che sarebbe stata la Madonna a proteggerlo e a salvarlo: per volere dello stesso Papa la pallottola verrà incastonata nella corona di una statua di Maria.
Nel 1986 le immagini televisive di un altro evento storico fanno il giro del mondo: Wojtyla visita la sinagoga di Roma. E' un gesto che nessun altro Pontefice aveva mai compiuto prima. Nel 1993 stabilisce le prime relazioni diplomatiche ufficiali tra Israele e Santa Sede. Da ricordare anche l'importanza data al dialogo con le nuove generazioni e l'istituzione, nel 1986, della Giornata mondiale della gioventù, che da allora, viene celebrata ogni anno.
Particolare intensità e commozione ha suscitato in tutto il mondo, e al Papa stesso, il raduno dei giovani a Roma in occasione del Giubileo del 2000.
Il 16 ottobre 2003 è stato il giorno dei 25 anni di pontificato; l'evento che ha attirato l'attenzione dei media di tutto il mondo ha visto inoltre il Presidente Ciampi esprimere, in un ideale abbraccio nazionale, gli auguri a Giovanni Paolo II con un messaggio televisivo alla nazione, a reti unificate.
Nel 2005 è uscito il suo ultimo libro "Memoria e identità", nel quale Giovanni Paolo II affronta alcuni grandi temi della storia, in particolare le ideologie totalitarie del Novecento, come comunismo e nazismo, e risponde agli interrogativi più profondi della vita dei fedeli e dei cittadini del mondo.
Dopo due giorni di agonia in cui le notizie sulla salute del Papa si sono rincorse con continui aggiornamenti in tutto il mondo, Karol Wojtyla è morto il 2 aprile 2005.
Il Pontificato di Giovanni Paolo II è stato esemplare, condotto con passione, dedizione e fede straordinarie. Wojtyla è stato per tutta la sua vita un costruttore e sostenitore della pace; è stato uno straordinario comunicatore, un uomo dalla volontà di acciaio, un leader e un esempio per tutti, soprattutto per i giovani, ai quali si sentiva particolarmente vicino e dai quali traeva grande energia spirituale. La sua figura è considerata una delle più significative e influenti per il corso della storia contemporanea.
La sua beatificazione, acclamata da tutti fin dai primi giorni seguiti alla sua morte, arriva in tempi record: il suo successore Papa Benedetto XVI lo proclama beato il giorno 1 maggio 2011 (è la prima volta in oltre mille anni che un papa dichiara beato il suo immediato predecessore).
Viene canonizzato da Papa Francesco in una cerimonia condivisa con il papa emerito Benedetto XVI, insieme a Papa Giovanni XXIII il 27 aprile 2014.
18/05/2021, ore 12.51, da
Nessun commento:
Posta un commento