martedì 3 novembre 2015

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Salute, vitamina D abbassa pressione sanguigna e aiuta attività fisica

L'assunzione di integratori di vitamina D può abbassare la pressione sanguigna e migliorare l'attività fisica. A dirlo è uno studio scozzese dopo un test condotto per due settimane su 13 persone. La mancanza della vitamina è collegata in alcuni casi all'insorgere di vari tumori e al diabete

Salute, vitamina D abbassa pressione sanguigna e aiuta attività fisica
di LaPresse   (@LaPresse_news)
L'assunzione di integratori di vitamina D può abbassare la pressione sanguigna e migliorare l'attività fisica. A dirlo è una ricerca della Queen Margaret University di Edinburgo, i cui risultati sono stati presentati alla riunione annuale della Società di endocrinologia nella città scozzese.
 Le persone prese in esame dallo studio hanno assunto la vitamina ogni giorno per due settimane: si sono visti miglioramenti nella resistenza sotto sforzo, mentre la pressione del sangue si è rivelata inferiore ad un gruppo che aveva preso una pillola placebo. Circa 10 milioni di persone in Inghilterra sono carenti di questa sostanza, che si crea dall'azione della luce solare sulla pelle.


 “Il nostro studio pilota suggerisce come l'assunzione di integratori di vitamina D diminuisca i fattori di rischio di problemi cardiovascolari, come la pressione del sangue”, ha spiegato la ricercatrice Raquel Revuelta Iniesta.
 Gli studiosi hanno in mente di allargare lo studio, che ha coinvolto solo 13 partecipanti, ad un gruppo misto composto da individui in salute e ciclisti.
 Nel test fisico i volontari che avevano assunto la vitamina D sono stati in grado di percorrere in bici 6,5 chilometri in 20 minuti alla fine delle due settimane di prova, mentre all'inizio erano riusciti a coprire una distanza di soli 5 km.
 Interessante anche il dato riguardante il cortisolo, l'ormone dello stress: i suoi livelli erano minori nei soggetti trattati con la vitamina, che avevano assunto una dose giornaliera di 50 microgrammi. Studi in passato avevano messo in luce come la vitamina D blocchi l'azione di un enzima che produce il cortisolo. Grandi quantità dell'ormone sono responsabili dell'aumento della pressione del sangue attraverso i vasi sanguigni e della ritenzione di acqua da parte dei reni.


 “La carenza di vitamina D è una sindrome silenziosa collegata a patologie come la resistenza all'insulina, diabete, artrtite-reumatoide e ad un alto rischio di contrarre alcuni tumori – ha spiegato il responsabile dello studio Emad Al-Dujaili – la nostra ricerca va ad aggiungersi alle altre prove cliniche dimostrando la criticità di questo problema vastamente diffuso”.
02 novembre 2015
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